InfoAut
Immagine di copertina per il post

Operatori sociali in mobilitazione

Oggi(02/04) a Torino 200 operatori sociali autorganizzati si sono dati appuntamento sotto al comune per denunciare lo stato di totale abbandono e disinvestimento in cui si trova il cosiddetto terzo settore: pesanti tagli sui servizi con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, ritardi pazzeschi nel saldo delle fatture da parte del comune che nei casi più eclatanti risalgono addirittura al 2008!

Questo il vero volto di una città che Fassino non si vergogna di definire città dei giovani e del lavoro, nonché esempio del buon funzionamento dei servizi sociali…

 

Gli operatori hanno fatto numerosi interventi ribadendo le responsabilità delle autorità politiche per quel che riguarda il mancato pagamento degli stipendi e le pessime condizioni in cui si trovano costretti a lavorare, scandito slogan a gran voce e chiesto in maniera determinata che i politici -sindaco in primis– presenti durante il consiglio comunale scendessero a confrontarsi con la folla, giustamente molto arrabbiata.

 

La risposta, da parte delle autorità politiche è stata di rifiuto: hanno proposto ai manifestanti di concedere ad una piccola delegazione di partecipare alla seduta; proposta che stata immediatamente rifiutata dall’assemblea che, nel frattempo, si stava tenendo nell’area sottostante al palazzo. I presidianti non hanno accettato sostenendo che nessuno era autorizzato a parlare in nome degli altri e che volevano entrare tutti e tutte. Il tentativo di ingresso in massa c’è stato ma prontamente le porte del palazzo si sono chiuse a sottolineare, ancora una volta, l’enorme distanza tra le condizioni di vita, i reali bisogni dei cittadini e coloro che dovrebbero rappresentarli che sono stati costretti a barricarsi all’interno del municipio.

 

Negli interventi è stata ribadita l’importanza di allargare la mobilitazione, di darle continuità mantenendo un appuntamento settimanale ed stato è sottolineato come non ci si possa assolutamente fidare delle parole del sindaco Fassino, esclusivamente strumentali alla raccolta di voti durante la campagna elettorale. In quelle occasioni egli parlava di un investimento nel welfare a cui sono seguiti, nei fatti, solo ingenti tagli e lavoratori dei servizi non pagati. D’altronde è il degno successore di Chiamparino che è passato direttamente dalla poltrona di ex sindaco a quella di membro del cda della banca Intesa-Sanpaolo. Ecco quali sono gli interessi che tutelano questi signori!

 

I manifestanti hanno effettuato alcuni blocchi del traffico e presidiato le diverse uscite da cui sarebbero transitati i consiglieri, ad un certo punto è anche intervenuta la celere ad intimare di sbloccare uno dei punti in cui gli operatori stavano effettuando un blocco. Questi ultimi, per hanno continuato fino a quando non sono comparsi alcuni consiglieri e l’intero gruppo con i politici al seguito, si è spostato nuovamente in piazza Palazzo di Città per iniziare un confronto.

 

Si è parlato della necessità immediata che il comune paghi le fatture dei servizi che richiede. Il discorso è che nessuno crede alle loro bugie sulla crisi e le risorse che non ci sono e sui sacrifici che tutti dobbiamo fare, è stato espresso molto chiaramente. Ai politici è stato fatto ben presente che si tratta solo di una questione di priorità e che il sindaco e la sua giunta devono prendersi la responsabilità di dire se le loro, sono le grandi opere e l’aumento di dei premi di produzione dei dirigenti comunali -tanto per citare solo due esempi- oppure investire nei servizi sociali e migliorare la qualità della vita dei cittadini, compresi quelli con minori disponibilità economiche e per di più senza la possibilità di veder soddisfatte privatamente le loro necessità

 

La mobilitazione continuerà la prossima settimana, con un nuovo presidio, questa volta di martedì l’assemblea ha anche proposto di lavorare all’organizzazione di una grossa assemblea pubblica che coinvolga nella maniera più ampia possibile il terzo settore. Gli operatori sociali oggi hanno mostrato la loro determinazione, lasciando anche intendere, non troppo velatamente, che se le loro rivendicazioni non verranno ascoltate, si potrebbe arrivare ad una chiusura dei servizi… La palla ora passa alla controparte…

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il significato dell’ascesa cinese

Riprendiamo e traduciamo da marxist.com questa interessante analisi di Kenny Wallace sul significato dell’ascesa cinese.  Buona lettura! Questa nazione, che appena due decenni fa era ancora immersa nel sottosviluppo, è oggi impegnata in una titanica rivalità con gli Stati Uniti, nella quale riesce a mantenere la propria posizione. Nel frattempo, l’imperialismo americano, di gran lunga […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Giornata contro la violenza sulle donne: “boicottiamo guerra e patriarcato”. La diretta dalle manifestazioni

Oggi è la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Una giornata che non ha visto grandi miglioramenti, a 26 anni dalla sua proclamazione, nel 1999, da parte dell’Onu. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Free Shahin! Appello alla mobilitazione

Apprendiamo con grande preoccupazione del mandato di rimpatrio emanato dal ministro Piantedosi su richiesta della deputata Montaruli nei confronti di Mohamed Shahin, compagno, amico e fratello.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Ramy: a un anno dall’inseguimento mortale dei carabinieri Milano non dimentica

A Milano lunedì 24 novembre, si ricorda Ramy Elgaml, giovane ucciso al termine di un inseguimento di ben 8 km da parte dei carabinieri tra viale Ripamonti e via Quaranta, un anno fa; schianto che portò anche al ferimento, grave, di un altro giovane, Fares Bouzidi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Mohamed Shahin libero subito!

Ripubblichiamo e diffondiamo il comunicato uscito dal coordinamento cittadino Torino per Gaza a seguito della notizia dell’arresto di Mohamed Shahin, imam di una delle moschee di Torino che ha partecipato alle mobilitazioni per la Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso di Ahmad Salem, in carcere da 6 mesi per aver chiamato alla mobilitazione contro il genocidio

Ahmad Salem è un giovane palestinese di 24 anni, nato e cresciuto nel campo profughi palestinese al-Baddawi in Libano, arrivato in Italia in cerca di protezione internazionale e che dopo il suo arrivo, si è recato a Campobasso per presentare richiesta di asilo politico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.