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Rabbia infinita. Sul crollo del ponte Morandi

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Sul crollo del ponte Morandi, dalla pagina Facebook di una compagna di Genova.

Rabbia infinita, questo è quello che provo da ore, stando attaccata alla televisione, aspettando aggiornamenti, con la paura che il telefono squilli portando brutte notizie.

Rabbia infinita e preoccupazione, mentre i numero delle vittime sale, che in mezzo a quelle macerie ci sia qualcuno che conosco, qualche amica o qualche amico da piangere.

Accanto a mia sorella, sul divano, qualche kilometro ci divide dal ponte crollato. In mezzo, la città dove siamo cresciute, da anni martoriata da alluvioni, frane, incurie che portano a disastri e morti.

“Incredibile” è la parola che viene usata più spesso dai giornalisti su Primocanale, in diretta da questa mattina. Incredibile, malgrado tutte le persone che stanno chiamando in trasmissione continuino a sostenere che il “ponte di Brooklyn” da anni faceva paura, sembrava pericoloso.

Alle persone che intervengono incazzate, con la voce rotta dal pianto per segnalare che anche il ponte del Lagaccio sembra messo male, che non hanno più voglia di vivere in una città in cui non ci sono lavori di manutenzione delle strade, dei viadotti, dei greti dei fiumi viene risposto che le loro lamentele sono fuori luogo, che questo è il momento in cui bisogna rispettare i famigliari delle vittime.

Incredibile…incredibile mi sembra la presunzione delle autorità che, senza dare nessuna spiegazione, senza prendersi mezza responsabilità si permettono anche di bacchettare chi, giustamente, esprime disgusto.
Incredibile è aprire il sito di Autostrade per l’Italia e non trovare mezza dichiarazione o quantomeno delle scuse da parte dell’azienda proprietaria del viadotto crollato. Società che, vale la pena fare notare, paghiamo lautamente tutte le volte che dobbiamo spostarci in macchina e attraversiamo un casello.

Il dolore che proviamo per questo disastro ha dei responsabili, gli stessi che preferiscono investire i soldi pubblici in grandi opere inutili, dimenticandosi sempre della sicurezza dei territori.

La rabbia che stiamo provando è rabbia giusta, ricordiamocelo!

Genova, 14/08/2018

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