Un ritiro unilaterale ma niente tregua con Hamas né con le altre  formazioni palestinesi operanti a Gaza: questa la posizione di Israele  che, al suo 27 giorno di offensiva nella Striscia di Gaza, ha deciso  ieri pomeriggio nella riunione del gabinetto di sicurezza israeliano la  nuova strada da seguire. Ieri l’esercito annunciava di aver distrutto  quasi tutti i tunnel e che la missione sarebbe stata compiuta in un paio  di giorni.  Il ritiro, secondo i media, era già in atto ieri sera, con  massicci movimenti di mezzi corazzati dalle città dell’enclave  palestinese verso il confine.
 
 
Alcuni  media hanno visto nel ritiro dai centri urbani di Gaza un primo passo  verso la rioccupazione limitata della Striscia. L’opposizione israeliana  ha invece criticato la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano:  “Un ritiro unilaterale senza un accordo di cessate il fuoco – ha  dichiarato oggi la portavoce del Meretz Zahava Gal-On – che dovrebbe  includere un quadro per i negoziati, è un ritorno alla buona vecchia  strategia di Netanyahu: un conflitto militare controllato, basta che non  ci siano i negoziati di pace. Invece  di rafforzare le forze palestinesi moderate, che operano nel quadro dei  negoziati di cessate il fuoco che hanno messo pressione su Hamas,  invece di interiorizzare che la strada verso una soluzione di Gaza passa  per Ramallah, il [governo sta] rifiutando il processo diplomatico e,  come tale, rafforzando Hamas piuttosto che indebolirlo”.
 
 
E’  arrivata nella notte la conferma da parte dell’esercito della morte di  Hadar Goldin, il soldato che secondo Israele sarebbe stato catturato da  Hamas, ma che in realtà è caduto in uno scontro a fuoco con i miliziani  di Hamas nei pressi di un tunnel nella zona di Rafah, nel sud della  Striscia. E proprio la zona di Rafah è stata quella più duramente  colpita nei raid israeliani, che non si sono fermati nella notte e  stanno continuando anche ora: questa mattina è stata bombardata un’altra  scuola Onu, ma non si hanno ancora notizie di feriti o morti. Secondo  fonti mediche palestinesi, sarebbero 17 i morti della scorsa notte,  quattro nel bombardamento della casa della famiglia Abu Jazar e 10 in  quello della casa degli Aloul.   
Il bilancio delle vittime è salito a 1732, mentre i feriti sarebbero  oltre 9200. Tra i morti, almeno 400 sarebbero bambini, oltre 200 le  donne e quasi 100 gli anziani.
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Aggiornamenti:
ore 21.45 – ESERCITO ISRAELIANO: MOLTE TRUPPE DI TERRA SONO USCITE DA GAZA
Il portavoce dell’esercito israeliano, Peter Lerner, ha confermato che numerose truppe di terra sono uscite dalla Striscia dopo che la maggior parte dei tunnel sono stati distrutti: “Abbiamo causato sostanziali danni alla rete [di tunnel], abbiamo affrontato quest’enorme minaccia e l’abbiamo minimizzata”.
ore 21.30 – ESERCITO ISRAELIANO: “NESSUNA DATA DI FINE DELL’OPERAZIONE”
Il portavoce dell’esercito israeliano, Moti Almoz, ha detto all’emittente tv Channel 2 che non c’è una data specifica di fine dell’operazione ma che “le truppe sono vicine al completamento dell’obiettivo”.
ore 21.20 – BAMBINO DI 11 ANNI IN COMA, DOPO ESSERE STATO CENTRATO DA UN PROIETTILE SPARATO DALL’ESERCITO ISRAELIANO A HEBRON
Oggi le forze militari israeliani, durante scontri vicino la colonia di Kiryat Arba a Hebron, hanno aperto il fuoco e colpito al petto un bambino di 11 anni, Moheyeddin Salah Idriss. Moheyeddin è ora ricoverato all’ospedale al-Mizan, in coma.
ore  20.30 – DIPARTIMENTO DI STATO USA CONDANNA L’ATTACCO ISRAELIANO ALLA  SCUOLA UNRWA
La  viceportavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, ha duramente  condannato il bombardamento della scuola Unrwa di oggi: “Almeno 10  civili palestinesi sono stati tragicamente uccisi. Le coordinate della  scuola, come di tutte le strutture Onu a Gaza, sono state più volte  comunicate all’esercito israeliano” .
 
ore  20.25 – MINISTRO DEGLI INTERNI ISRAELIANO SA’AR: “IL BLOCCO A GAZA  RESTA FINO A QUANDO HAMAS GOVERNERA’ LA STRISCIA”
 
ore  20.15 – 70 CORPI TROVATI SOTTO LE MACERIE DI RAFAH, SALE A 1.840 IL  BILANCIO DELLE VITTIME
Il  Ministero della Salute ha riportato del ritrovamento di 70 corpi sotto  le macerie di Rafah. Sale a 1.840 il numero delle vittime, dopo 27  giorni di offensiva e quasi 10mila feriti.
 
 
ore  20.00 – ONU DEFINISCE CRIMINALE L’ATTACCO ALLA SCUOLA UNRWA
 
Il  segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha definito “criminale” il  bombardamento della scuola Unrwa di Rafah, colpita oggi dalle bombe  israeliane. Nella scuola avevano trovato rifugio 3mila persone: almeno  10 i morti, 50 i feriti. “L’attacco è un’altra gravissima violazione del  diritto internazionale umanitario, che prevede chiaramente protezione  dei civili palestinesi, dello staff e delle strutture Onu, oltre alle  strutture civili. I rifugi dell’Onu devono essere posti sicuri, non  luoghi di battaglia.
L’esercito  israeliano è stato ripetutamente informato delle coordinate di questi  posti. Questo attacco, insieme ad altre violazioni del diritto  internazionale, deve essere subito indagato e i responsabili deve essere  condannati. E’ un oltraggio morale e un atto criminale”.
 
ore  16.00 – ESERCITO ISRAELIANO: “ANCORA UNO O DUE GIORNI PER TERMINARE LA  QUESTIONE DEI TUNNEL” 
ore  15.00 – DAL CAIRO LA PROPOSTA DI ACCORDO DELLA DELEGAZIONE PALESTINESE:  I PUNTI
Il  sito di informazione israeliano Ynet News ha pubblicato i punti della  proposta di accordo che la delegazione palestinese formata da Hamas e  ANP avrebbe presentato al Cairo oggi:
–  immediato ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia
–  eliminazione dell’assedio e apertura dei confini
–  estensione del limite di pesca di 12 miglia nautiche
–  permesso di utilizzo sa parte dei civili della buffer zone lungo il  confine
– creazione del porto e dell’aeroporto
–  ricostruzione della Striscia con aiuti internazionali
–  rilascio del quarto gruppo di prigionieri che avrebbero dovuto essere  liberati nell’ambito del negoziato tra Israele e ANP
–  rilascio dei prigionieri liberati con l’accordo Shalit e arrestati  durante l’operazione di ricerca dei tre coloni scomparti e rilascio dei  membri del parlamento palestinese
 
 
ore  13.50 – GRAVISSIME LE CONDIZIONI SANITARIE NELLA STRISCIA: UN TERZO  DELLE STRUTTURE SANITARIE DANNEGGIATO DALLE BOMBE
Le  Nazioni Unite hanno emesso un comunicato in cui avvertono del “disastro  sanitario di vastissime proporzioni” a Gaza a causa dei bombardamenti:  “Stiamo oggi valutando il disastro umanitario e sanitario – ha detto  James Rawley dell’agenzia Onu OCHA – I combattimenti  devono fermarsi subito”. Un terzo degli ospedali della Striscia (14  cliniche e 29 ambulanze della Mezza Luna Rossa) sono stati danneggiati  dalle bombe, almeno 5 medici e paramedici sono stati uccisi mentre  prestavano soccorso ai feriti, il 40% dello staff medico gazawi non  riesce a raggiungere i posti di lavoro.
Sono  oltre 9mila i feriti di cui prendersi cura, un’impresa a causa della  mancanza di medicinali base e di strumentazioni e equipaggiamento, anche  nei principali ospedali come lo Shifa di Gaza City che ha più volte  ricevuto in questi ultimi giorni l’ordine di evacuazione da parte  dell’esercito israeliano che minaccia di colpirlo.
ore 13.30 – BOMBARDAMENTI A GAZA CITY
Sono in corso bombardamenti a nord di Gaza City.
 
 
ore  12.05 – KERRY SPIATO DAI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI DURANTE IL  NEGOZIATO
Secondo  il Der Spiegel, il segretario di Stato Usa Kerry sarebbe stato spiato  dal Mossad, i servizi segreti israeliani, lo scorso anno durante i  negoziati tra Israele e Autorità Palestinese. Il Mossad avrebbe  ascoltato le telefonate ai leader mediorientali di Kerry sulla linea  segreta. Per ora la Casa Bianca non commenta, ma il fatto potrebbe  peggiorare ulteriormente i rapporti tra Tel Aviv e l’amministrazione  Obama. Il giornale tedesco ha citato “diverse fonti interne ai servizi  segreti” che avrebbero raccontato che “il governo israeliano ha usato  queste informazioni nei negoziati”.
ore  12.00 – MINISTRI ISRAELIANI: “L’OPERAZIONE NON E’ FINITA”
Il  ministro dell’Economia e quello delle Scienza Peri hanno scritto oggi  su Facebook che l’operazione continua e hanno fatto appello alla società  e all’esercito perché vadano avanti: “Soldati, ovunque voi siate – ha  scritto Bennett – Non è finita. In questi momenti il pericolo è il  compiacimento. Questo è il tempo dell’unità e del sostegno ai nostri  soldati che sono ancora oltre le linee del nemico, mettendo in pericolo  le proprie vite per noi”.
 
 
ore  11.30 – CHRIS GUNNESS (UNRWA): SONO ALMENO 260MILA GLI SFOLLATI NELLE  NOSTRE 90 STRUTTURE
ore  11.20 – FOTO: LA SCUOLA DELL’UNRWA COLPITA A RAFAH
ore  11.15 – HAMAS E JIHAD ISLAMICA AL CAIRO PER COLLOQUI INDIRETTI CON  ISRAELE
Una  delegazione di Hamas e della Jihad islamica guidata da Ezzat al-Rishq è  arrivata stamattina al Cairo da Doha per colloqui indiretti su un  cessate il fuoco con Israele condotti da Egitto e Stati Uniti. Israele  ha già detto che non manderà nessun delegato al Cairo. Tra i punti caldi  dei colloqui, l’allentamento dell’assedio sulla Striscia e l’apertura  del valico di Rafah con l’Egitto.
 
 
ore  10.45 – ALMENO 10 MORTI NEL RAID ALLA SCUOLA UNRWA DI RAFAH
Chris  Gunness, portavoce dell’Unrwa ha confermato che nella scuola colpita a  Rafah c’erano circa 3 mila persone. Dieci, finora, i morti e numerosi  feriti.