Scioperi, sgomberi occupazioni: le università inglesi verso il nuovo sciopero generale
La Gran Bretagna, ancora una volta, è scossa da un’ondata di mobilitazioni che coinvolgono il mondo della formazione universitaria contro i tagli e il contestuale aumento delle tasse proposto dal governo Cameron con il sostanziale beneplacito del Labour. Ripubblichiamo allora da UnivAut questo articolo sulle mobilitazioni nel mondo universitario albionico.
Le università di Sussex (Brighton) e Birmingham sono state infatti occupate nei giorni scorsi in solidarietà con il nuovo sciopero generale indetto per il 3 dicembre dalla UCU contro l’atteggiamento di governo Cameron e del Ministero dell’Istruzione, che, nonostante il susseguirsi di scioperi generali che hanno paralizzato gli atenei e riempito le strade nelle scorse settimane, stanno rifiutando ogni trattativa in merito ai punti sollevati sia dagli studenti che dallo staff sull’impossibilità di sostenere un sistema universitario neoliberista imperniato su debito, mercificazione dei saperi e abuso massiccio di lavoro precario e sottopagato, tanto più se i costi della sua crisi ricadono sugli stipendi e sulle già incredibilmente alte tasse di iscrizione. Le occupazioni di Sussex (@occupy_sussex) e Birmingham hanno ricevuto nei giorni scorsi solidarietà mediatica e attiva da parte di accademici come Slavoj Žižek (che ha preso parte al primo evento organizzato alla Sussex occupata) e da parte di altri atenei in lotta come la University of London, impegnata da alcune settimane nella #3Cosas Campaign (@3CosasCampaign), che ha portato nei giorni scorsi ad una partecipata manifestazione nel centro di Londra. A meno di una settimana dallo sciopero generale, tuttavia, gli atenei, in piena sintonia col governo, sembrano aver deciso di adottare la linea dura nei confronti dei manifestante: mentre l’Università del Sussex minaccia azioni legali contro gli occupanti, il management della University of Birmingham ha disposto in piena notte lo sgombero della Bramber House occupata alcuni giorni fa, non prima di paventare denunce nei confronti delle decine di attivisti asserragliati dentro l’edificio. Questo atteggiamento, tuttavia, non sembra aver affatto intimidito gli studenti, che anzi rilanciano la loro campagna verso il 3 dicembre e oltre, forti della solidarietà arrivata immediatamente da diversi atenei oramai in mobilitazione permanente.
Di seguito, il comunicato di Defend Education Birmingham (@DefendEdBrum) sullo sgombero della Bramber House avvenuto nella notte del 28 novembre:
Occupazione sgomberata di forza con un raid all’alba – non è la fine della nostra campagna!
La security universitaria, la polizia e gli ufficiali giudiziari hanno interrotto la nostra occupazione dell’aula del senato accademico e delle stanze adiacenti questa mattina. Sono stati visti aggirarsi all’esterno dell’edificio attorno alle 6 del mattino, e circa 30 sostenitori sono venuti a difendere l’occupazione e a dimostrare solidarietà con gli occupanti.
La security, la polizia e gli ufficiali giudiziari sono entrati dentro l’occupazione alle 7, tirando giù le barricate sulla scalinata principale con grosse cesoie. Gli studenti all’interno si sono ritirati nell’aula del senato accademico, hanno fatto un cordone e bloccato le porte. Gli ufficiali giudiziari li hanno attaccati e si sono fatti strada mentre gli studenti univano le braccia, e alla fine sono arrivati dentro l’occupazione. Gli studenti stavano leggendo i propri diritti. Anche dopo questo, gli studenti hanno resistito passivamente allo sgombero, prima di lasciare in gruppo l’occupazione in modo pacifico alcuni istanti dopo. Alcuni studenti sono stati afferrati malamente dalla security dell’università.
Non ci sono stati arresti e gli studenti dentro l’edificio sono stati spintonati fuori dall’edificio per ricongiungersi con i loro sostenitori.
Questa non è in alcun modo la fine della campagna.
Non più tardi di lunedì scorso, sotto la minaccia di un’ingiunzione restrittiva, gli studenti che aderiscono alla campagna hanno rafforzato la concentrazione su molti altri metodi di azioni diretta che possano indurre il bisogno di contrattare sulle nostre richieste, accrescere la consapevolezza rispetto ai tragici problemi che affrontiamo e mobilitare la comunità universitaria.
E’ cruciale che il management universitario capisca che il fatto che – sotto l’uso di una forza sproporzionata – siano riusciti a sgomberare gli occupanti, brutalizzando il collegamento tra management universitario, mancanza di opportunità per lo staff effettivo e studenti e indicando la democrazia come uno dei maggiori problemi della nostra università servirà solo a rafforzare la consapevolezza e la resistenza. Le nostre richieste ora si levano più forti che mai tra gli studenti e lo staff.
Defend Education ha ricevuto acuti riscontri riguardo il management dell’università da parte di studenti sconcertati durante il l’open day post – laurea di mercoledì.
Una manifestazione solidale e un giorno di sciopero e azioni sono stati chiamati in concomitanza con lo sciopero pianificato dalla UCU. Unitevi a noi durante i picchetti e per una manifestazione alle 2 del pomeriggio con incontro di fronte alla torre dell’orologio.
Qui la fotogallery dello sgombero
Dall’Inghilterra per univ- aut, @PoliceOnMyBack
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