Terremoti, speculazioni e risate: gli sciacalli del mattone brindano sulle tragedie
Dagli appalti truccati al centro commerciale nella Piana di Castelluccio: sulle ricostruzioni post-terremoto gli imprenditori ridono e riempiono i propri portafogli.
Un’inchiesta guidiziaria sulla ricostruzione dell’Aquila ha coinvolto 35 indagati e 10 persone agli arresti domiciliari. Nulla di nuovo, le accuse riportano un intenso sistema di relazioni tra imprese e funzionari del Mibact per garantire ai primi gli appalti attraverso ingenti tangenti ai secondi.
Non solo, perchè agli imprenditori non basta mettere le mani sulla torta delle ricostruzioni ma si crogiolano tra risate e sbeffeggiamenti. Le carte riportano di Vito Giuseppe Giustino, presidente del Consiglio d’Amministrazione della coop “l’Internazionale“, che “ride” immaginando affari e soldi da spremere dalle rovine di Amatrice. Era già successo per il terremoto del 2009 all’Aquila quando a ridere fu Francesco Piscicelli.
I terremoti, le distruzioni non possono che portare introiti alle imprese, tanto più se il sistema di relazioni tra imprenditori e funzionari ministeriali è solido. Questo i costruttori di questo paese lo sanno bene e come accade quando vengono cambiati i piani regolatori delle città, gli interessi in campo giocano una partita importante nelle trasformazioni dei territori italiani.
Nel frattempo a Castelluccio di Norcia, nel cuore della zona colpita dall’ultimo terremoto del Centro Italia, la Regione Umbria presenta un progetto di un Centro Commerciale “temporaneo”, sponsorizzato anche dalla Neslè.
Già sulla temporaneità ci sarebbe da definirne il significato, soprattutto per un paese che fa dell’emergenzialità un qualcosa di continuo e duraturo. Lo si vede tanto nelle ricostruzioni quanto nel sistema dell’accoglianza, la retorica emergenziale è sempre utile per fare affari. L’importante è che l’emergenza non finisca mai.
Le Brigate di Solidarietà Attiva hanno diffuso la notizia parlando di costi tra i 2 e i 2,5 milioni di euro pagati dalla Protezione Civile.
La Regione Umbria si è affrettata ad etichettare come bufale ciò che si è detto su questa opera.
Strano, visto che è tutto scritto nel sito della Regione e che il progetto, affidato all’architetto Francesco Cellini, è stato presentato lo scorso 6 Luglio dal vicepresidente della Regione Fabio Paparelli.
Tra i ritardi nelle costruzioni delle abitazioni e gli scandali sulle donazioni via sms utilizzate per altri fini, non è chiara quale sia la potenzialità di quest’opera.
Individuare come priorità la realizzazione di un centro commerciale, che tra l’altro invaderà il Parco Naturale dei Monti Sibillini, quando a quasi un anno dal terremoto le popolazioni continuano a vivere problematiche sociali molto rilevanti, fa sorgere qualche sospetto.
Forse conoscendo i funzionamenti di come vengono concepite e appaltate le opere in questo paese, c’è qualcosa in più di un sospetto.
Non è che la priorità non sono le popolazioni terremotate, ma gli interessi dei signori del mattone?
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