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2 giorni di riappropriazione

 

Una giornata indimenticabile per Modena, mai si era visto uno spezzone autorganizzato, così variegato nella sua composizione, e così determinato nel suo rendersi protagonista della giornata, attraversare le strade e le piazze modenesi, mai, in questa città, i contenuti e le pratiche dell’autorganizzazione sono state così forti da spazzare via, da un lato, i divieti e gli argini che Questura e Cgil (col benestare della giunta comunale targata Pd) hanno tentato di imporre allo spezzone autonomo, dall’altro, tutte quelle forze della sinistra istituzionale, incapaci di esprimere una posizione netta e perciò completamente scavalcate, travolte, dal antagonismo sociale.

 

Proprio nella forza espressa in quella giornata vanno ricercati i motivi del pesante attacco repressivo che ha colpito e continua a colpire tutto il mondo dell’antagonismo modenese.

 

L’asse Pd – Questura, vera regia della governance cittadina, ha capito che era tempo d’agire, e nel giro di poche settimane ha prima sgomberato il S.A.O. Guernica e la casa occupata di Marzaglia, e successivamente ha fatto calare la scure della repressione sul collettivo autonomo studentesco, denunciando per violenza a pubblico ufficiale 6 minorenni, per i fatti accaduti il 14 dicembre.

 

La risposta del Guernica non si è fatta attendere, imbastendo nel giro di poche ore una campagna contro la giunta comunale che ha visto, nella grande partecipazione alla notte bianca, il suo punto più alto, ma che tutt’ora prosegue con iniziative ed azioni comunicative, che hanno lo scopo di diffondere in tutta la città l’esperienza di socialità liberata che ha contraddistinto tutte le occupazioni precedenti.

 

Anche sul fronte della lotta per il diritto alla casa il duro colpo dello sgombero è stato riassorbito, partendo dalla rabbia e dalla

determinazione mostrata proprio delle famiglie che sono rimaste senza un tetto.

 

Ci avviciniamo a due giornate importanti per il Guernica, e per l’antagonismo sociale in generale, due giornate che vedranno il c.a.s. ed il guernica riappropriarsi di Piazza della Pomposa, luogo simbolo della socialità cittadina, piazza che verrà liberata, all’interno della quale si andrà a costruire, ancor di più, il percorso già avviato verso un nuovo spazio sociale, e verso un nuovo anno di lotta nelle scuole.

 

 

Come Infoaut Modena seguiremo da vicino le due giornate del 10 ed 11 giugno, inviando report, foto e commenti a caldo sulla due giorni.

 

 

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Pubblichiamo di seguito i contributi di C.A.S. E Guernica sulle giornate del 10 ed 11 giugno.

 

DOCUMENTO ANALISI ANNO E INIZIATIVA DI VENERDI’ 10 C.A.S.

Già dall’inizio di questo anno scolastico la tensione nelle scuole e nelle facoltà era palpabile: si era arrivati infatti orma al quarto anno di lotta contro la Riforma Gelmini, contro i tagli della finanziaria e contro l’ingresso dei privati nelle facoltà. Per comprendere appieno cosa hanno significato questo autunno e questo inverno nell’ambito delle lotte studentesche bisogna partire dalle prime mobilitazioni di quattro anni fa : gli studenti di tutta Italia scesero in piazza uniti; “ne rossi ne neri ma liberi pensieri” era lo slogan scandito maggiormente nelle piazze insieme a “ noi la crisi non la paghiamo”. La convivenza impossibile di questa accozzaglia di identità si è resa palese con i fatti di Piazza Navona a Roma: un gruppo di neofascisti che si erano arrogati lo status di partecipanti al movimento in quanto studenti, protetti dalla polizia, hanno caricato un corteo di studenti medi che stavano protestando (salvo poi essere respinti via dall’arrivo degli universitari appartenenti al Movimento). Questo fatto ha creato un acceso dibattito all’interno del Movimento che ha portato a rivendicazioni più radicali. Da quel momento l’antifascismo è diventato uno dei pilastri delle mobilitazioni.

Negli anni successivi si è arrivati a vedere cortei in tutta Italia da magliaia di persone indicanti il rifiuto generalizzato di questa riforma. Ovviamente il Governo ha ignorato tutte queste forme di protesta andando avanti per la strada dei tagli, fino ad arrivare all’anno scolastico 2010/2011, con la Riforma Gelmini per le scuole secondarie superiori approvata e in agenda l’approvazione di quella per le università. Vedendo la tanto odiata riforma giungere quasi in porto i metodi degli studenti si sono fatti ancora più duri; da una forma di protesta che riversava tutte le sue speranze nei partiti parlamentari di “opposizione”, sperando di ottenere da questi una linea che andasse a combaciare anche solo minimamente con le rivendicazioni della popolazione studentesca, si è passati a prendere in mano il proprio futuro e la propria lotta, si è smesso di appoggiarsi a forze corrotte come la CGIL o il PD, ci si è autorganizzati in tutta Italia, si è capito che se non si fosse dato fastidio, se non si fosse fatto rumore, se non si avesse bloccato tutto, le risposte e tantomeno il dialogo non sarebbero arrivati come negli anni precedenti.
E’ in questo scenario che il Movimento si da dei paletti : antifascismo, antisessismo e antirazzismo.
Si da nuove metodologie : il blocco totale, a sostituzione di quelle fallimentari adottate precedentemente.
Si da nuove pratiche : riappropriazione degli spazi, dei saperi, dei tempi e della città, accorgendosi che già dai primi cortei, quantitativamente inferiori a quelli “ all’acqua di rose” del 2008 ma qualitativamente molto superiori,questa metodologia di lotta stava portando risultati concreti come lo slittamento della Riforma Gelmini e l’acuirsi esponenziale di una crisi di governo. In questa fase il Movimento decide di continuare e alzare il tiro. Da novembre/dicembre, infatti, cominciano le occupazioni delle scuole superiori e delle facoltà,fatto che coniuga tutte le prerogative di riappropriazione del movimento. Occupando le università e le scuole superiori si ha avuto accesso a liberi saperi, ci si è riappropriati di alcuni spazi e di alcuni tempi della nostra vita, coniugando tutte le pratiche e le prerogative che il movimento antagonista si era dato. Le occupazioni mettono ancora più in crisi il Governo e bloccando il sistema scolastico italiano, questo Movimento raggiunge il suo apice nella giornata del 14 dicembre 2010. In tutta Italia ci sono cortei affollatissimi che bloccano i punti nevralgici delle città, da Torino a Palermo, Da Roma a Pisa passando anche per la nostra piccola realtà di Modena, l’Italia è bloccata. In molte città le forze dell’ordine cercano di reprimere i cortei autorganizzati; ciò accade anche a Modena con una carica nei pressi della stazione ferroviaria da parte di un cordone di poliziotti, ma gli studenti, a Modena come nel resto d’Italia, non si sono fatti intimorire dalle cariche, anzi hanno risposto alla violenza della polizia e hanno sfondato il cordone, continuando, sfogando tutta la loro rabbia, poi in corteo per svariate ore in un’azione di blocco che ha coinvolto tutta la città.
Solo poche settimane fa sono state recapitate sei denunce a altrettanti studenti minorenni per gli scontri del 14 dicembre modenese. Le accuse ,che vanno dal corteo non autorizzato, al travisamento fino a violenza contro pubblico ufficiale, in quanto indirizzate verso minorenni e quindi di molto improbabile condanna hanno una natura puramente terroristica. Con questo provvedimento legale la questura cerca di spaventare quella frangia di studenti che non ha mollato; con questo atto hanno fatto anche una scelta politica ben precisa: denunciando sei studenti hanno denunciato tutto il Movimento, non solo tutti i 1.500 studenti che erano in corteo a Modena il 14 dicembre ma tutti gli studenti che hanno lottato in Italia. Il CAS, denunciando questi fatti, ha deciso di organizzare un aperitivo di riappropriazione venerdì 10 maggio in solidarietà alle mobilitazioni autunnali, contro la repressione, contro la criminalizzazione del movimento che ha caratterizzato gli ultimi anni di lotta e in solidarietà agli studenti denunciati. Questa iniziativa, non solamente ludica ma anche e soprattutto politica, ha l’obiettivo di rilanciare il movimento per il prossimo anno scolastico, di fare un contro-utilizzo della repressione portata dalla questura sensibilizzando la popolazione modenese riguardo al comportamento terroristico delle FdO che hanno mostrato la loro vera natura di apparato repressivo togliendosi la maschera buonista e di garanti dell’ordine e dei diritti civici che si arroga. L’obbiettivo è quello di allontanare l’ipotesi di criminalizzazione del movimento e di portare in campo ancora una volta le pratiche invernali di riappropriazione, riprendendosi, anche se solo per una sera, una fetta della nostra città.

QUE SE VAYAN TODOS!!!

C.ollettivo A.utonomo S.tudentsco Modena

 

Guernica torna in strada per un nuovo spazio sociale!!!

Sabato 11 giugno il Guernica torna ad invadere il centro, per ribadire la grande voglia di spazi sociali che si respira in città, portando tutta la socialità che caratterizza il progetto in piazza della Pomposa. Ormai un mese è passato dall’ultimo sgombero e, al contrario di ciò che pensano i poteri forti della città, il Guernica non è sparito ma incassata un’ampia solidarietà ha rincominciato subito il suo percorso.

Le tante persone che affollano le assemblee, la contestazione al comune portata durante la vetrina della notte bianca, la palestra popolare che continua le sue attività per le piazze del centro, il cineforum e gli aperitivi che non hanno mai smesso di offrire socialità a basso costo ad una città sempre più grigia e i laboratori musicali che continuano ad elaborare nuove iniziative e progetti sono la conferma della forza di un progetto che non si può fermare anche se momentaneamente è senza spazio.

E proprio dalla spinta dell’ elettrolab, laboratorio musicale nato e cresciuto all’interno dello spazio, nasce l’iniziativa di sabato che riporterà quella socialità caratteristica del Guernica in una piazza centrale di Modena. E’ tangibile la voglia che tanti giovani hanno di riprendersi una piazza per vivere una serata che già da troppo tempo manca rimarcando, se ancora ce n’è bisogno, che il Guernica è una parte importante e vitale della città e non sarà uno sgombero, una denuncia o farneticanti accuse del PdL modenese a stroncare un percorso che non si può più fermare.

Si riparte dall’occupare una piazza per arrivare ad uno spazio sociale dove finalmente sviluppare a pieno le grandi potenzialità che il Guernica ha; non si può continuare a far finta di niente o, ancora peggio, a nascondersi dietro al delirante concetto di legalità per non dare risposte ad istanze più che legittime che provengono da settori importanti della città modenese.

Pronti per nuove occupazioni di piazze, strade o stabili abbandonati torna in città il Guernica per dare l’ennesima dimostrazione della sua forza e perché c’è una gran voglia di Guernica in città.

Spazio Antagonista Guernica

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