Modena: dopo oltre 5 mesi, tolte le misure cautelari ai compagni del Guernica
L’evidente intento persecutorio, e il fatto che le misure cautelari fossero state assegnate dopo un intero anno dal compimento dei supposti reati, hanno evidenziato la debolezza dell’impianto accusatorio. D’altra parte, l’accusa è partita addirittura con la richiesta del carcere per uno degli imputati, quando tale richiesta è stata rifiutata e sostituita con gli arresti domiciliari, successivamente essi stessi commutati in obbligo di firma.
Al di là degli aspetti legali, ai quali siamo soliti dare il peso che meritano, è bene sottolineare come fosse in realtà profondamente legittimo da parte dei manifestanti sanzionare uno dei palazzi del potere, quale è Confindustria, in particolare la sede modenese. Proprio qui, infatti, si è in procinto di avviare un percorso che andrà a unificare le sedi di Modena, Bologna e Reggio Emilia, con l’obiettivo di rafforzare gli interessi degli imprenditori anche attraverso collaborazioni sempre più proficue con le sedi universitarie presenti nelle rispettive città.
Dunque, nel 2012 come oggi, gli studenti erano e continuano ad essere nel pieno diritto di manifestare contro un capitalismo sempre più rapace che tenta di egemonizzare a proprio uso e consumo il mondo della formazione, provando a trasformare scuole e università in sedi distaccate delle proprie aziende.
Le lotte per una formazione libera dalle logiche del profitto sono più che legittime e di sicuro non sarà possibile fermarle con la repressione.
Bentornati compagni!
Tutt* liber* e #civediamopresto
@Infoaut_Modena
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