#30N corteo regionale per il diritto all’abitare
La manifestazione è partita intorno alle 16 da largo Cairoli e ha attraversato la città in direzione della sede della Regione Lombardia, già occupata pochi giorni fa come iniziativa di lancio verso il corteo del #30N. Lungo il percorso sono state sanzionate diverse banche (in patricolar modo Unicredit – responsabile di un buon numero di sfratti e sgomberi – e Intesa San Paolo, pesantemente coinvolta nella realizzazione del Tav in Val di Susa), colpite con uova, manifesti e scritte per il diritto alla casa.
Il corteo è poi arrivato nel quartiere Isola, che ospita diversi grattacieli e palazzi delle amministrazioni e rappresenta un simbolo della speculazione edilizia cittadina, e si è diretto verso il Pirellone, sede del consiglio regionale lombardo, anch’esso bersagliato con uova e fumogeni in quanto simbolo delle disastrose politiche abitative attuate sul territorio.
Il corteo si è concluso con la segnalazione di due palazzine sfitte situate nei pressi della Regione: si tratta di un edificio di Ligresti in cui i lavori sono stati abbandonati da tempo e di una palazzina ex sede dell’Inps, anch’essa vuota da anni. Dal tetto della prima sono stati esplosi alcuni fuochi d’artificio, mentre dall’altra sono stati calati degli striscioni che recitavano due messaggi molto chiari che riassumevano le rivendicazioni del corteo: ‘Occupy Sfitto’ e ‘Stop Sfratti’. La manifestazione è terminata poco dopo con diversi interventi delle realtà che si battono per il diritto all’abitare e che hanno partecipato alla costruzione della giornata del #30N.
Come già accaduto in occasione del 19 ottobre, mentre la manifestazione era in corso il gruppo di Anonymous ha fatto sentire il proprio supporto alla piazza milanese mettendo in tangodown il sito della Regione Lombardia.
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