5 mesi di scosse, terrore e montagne di parole.
Oggi il presidente Mattarella ha ribadito l’impegno dello Stato ad aiutare le zone del cratere del terremoto centro Italia, “la ricostruzione non si fermerà” ha dichiarato da Atene. Al presidente verrebbe da chiedere di quale ricostruzione sta parlando dato che non è nemmeno iniziata la prima delle molteplici fasi da attuare per aiutare quelle zone, ovvero l’assistenza alle persone, agli animali e alle aziende distrutte dal sisma.
Dopo 5 mesi stiamo assistendo al tracollo definitivo dell’assistenza statale, strade non praticabili a causa della neve, tensostrutture collassate a causa del maltempo, persone costrette in camper, roulotte o alloggi di fortuna con temperature costantemente sotto lo zero. Il senso di abbandono è quello che in queste ore accomuna, più di tutto il resto, i terremotati del centro Italia.
Montanari Testoni insieme alle Brigate di Solidarietà Attiva presidiano questi luoghi e rimangono a disposizione della popolazione, con gli aiuti che abbiamo da sempre distribuito, ma anche con un punto di accoglienza che vuole essere anche uno strumento per dialogare con le persone, per capire e discutere di tutti i problemi che si stanno fronteggiando.
Vogliamo poter sorvegliare quello che sta accadendo, denunciare l’immobilismo nel quale siamo piombati a causa della macchina burocratica statale che sta bloccando le operazioni di nuova urbanizzazione per accogliere le S.A.E, che non sta provvedendo a costruire i ricoveri per gli animali e non si occupa del problema della delocalizzazione delle attività economiche.
Hanno provveduto ad allontanare la popolazione senza dare altre alternative valide da scegliere ed ora ridare vita a questo territorio è ancora più difficile. Lavoreremo affinché le popolazioni colpite partecipino attivamente, non come semplici osservatori, alla rinascita di questi territori, vogliamo vivere questi monti e ridare loro lo splendore che li caratterizzava.
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