InfoAut
Immagine di copertina per il post

8 arresti, 92 Daspo, scatta la rappresaglia verso gli ultras pisani

17 settembre, primo pomeriggio. Sul campo neutro di Empoli sta per cominciare la partita Pisa-Brescia; per i nerazzurri è la seconda partita in casa trasferita al Castellani, poiché l’Arena Garibaldi di Pisa non è ancora a norma per la serie B. I tifosi “di casa” stanno giungendo allo stadio con largo anticipo, poiché si prevedono lunghe file ai tornelli: la promozione nel campionato cadetto dopo i lunghi anni di limbo nella categorie minori, è stata accompagnata da un entusiasmo travolgente.

A un certo punto, inaspettatamente, alcuni pullman carichi di supporter bresciani vengono lasciati transitare nei pressi del parcheggio dove ancora stazionano gli ultras nerazzurri, appena giunti con le proprie auto. Tra le due tifoserie non scorre buon sangue, anzi vi è una vera rivalità trascinatasi nel corso degli anni. I pullman si fermano, scaturisce una breve colluttazione tra alcuni pisani e i bresciani; è in quel momento che interviene la polizia, fino ad allora assente. Le cariche separano i due gruppi, poi ai bresciani è permesso ripartire, mentre i pisani vengono confinati nei pressi di un benzinaio, circondati da ogni lato. Per ore la situazione rimane in stallo, finché non giungono degli autobus su cui vengono caricati 92 supporter nerazzurri, per essere “deportati” fino alla Questura di Firenze. Inizia così un sabato di follia repressiva che porterà ad arresti, denunce e misure preventive per 92 persone.

Ma a ben vedere questa vicenda inizia molto prima; anzi sembra quasi impossibile delineare un vero e proprio inizio, poiché questa vicenda affonda le radici nella natura stessa del tifo della piccola città toscana. Una curva, quella pisana, fortemente legata alla sua città, tanto da registrare sempre alta affluenza allo stadio, nonostante le rare soddisfazioni in termini di risultati sul campo; una curva, allo stesso tempo, assolutamente sensibile alle tematiche sociali, ai bisogni degli ultimi, sia nel proprio contesto cittadino che in paesi lontani migliaia di chilometri. Non mancano, nella storia della Curva Nord Maurizio Alberti e dei gruppi che la compongono, prese di posizione scomode, a favore delle famiglie senza casa e delle occupazioni abitative, e progetti sociali inChiapas, in Palestina e in altre zone del mondo.

Ma soprattutto quella pisana è una curva che si è opposta con le unghie e con i denti ai tentativi di normalizzazione sviluppatisi in tutta Italia per imbrigliare il fenomeno ultras; il rifiuto tassativo della tessera del tifoso e della richiesta di autorizzazioni per striscioni e materiali, scelte dettate dalla coerenza che hanno avuto ripercussioni forti in termini di entusiasmo e aggregazione. E tuttavia, ostinati, i gruppi erano ancora là.

E’ anche per questo che in tempi recenti la città di Pisa è stata scelta come laboratorio per testare nuove misure preventive. Prendi una curva da “addomesticare”, aggiungici la volontà di reprimere una piazza calda, dove sono all’ordine del giorno le proteste di studenti medi e universitari, movimenti per la casa, comitati di quartiere, ed ecco il contesto su cui sperimentare il “Daspo di piazza”. Ed infatti nei primi mesi del 2016 alcune persone, “colpevoli” di aver preso parte a due manifestazioni (contro la Lega Nord e contro l’emergenza abitativa), sono state colpite da questa nuova misura preventiva, che prevede il divieto di andare allo stadio in seguito a manifestazioni di piazza assolutamente slegate dallo sport.

Non si sono intimoriti i movimenti antagonisti e non si sono intimoriti gli ultras pisani; quello che voleva essere un tentativo di zittire le tensioni sociali in città, ha ottenuto un effetto opposto, dando vita a una serrata campagna con assemblee pubblicheoccupazioni di protesta e raccolte di firme per fermare il Daspo di piazza. E ovviamente i gruppi della nord si sono spesi a piene mani in questa lotta; una lotta che ha ottenuto dei risultati: negli scorsi giorni il TAR della Toscana ha sospeso tre di questi assurdi provvedimenti, dando di fatto ragione a chi li contestava.

Oltre alle soddisfazioni dovute alle vittorie della campagna contro i Daspo di piazza, quest’anno ha portato ai tifosi pisani gioie ben più grandi, con la tanto attesa promozione in serie B. Tuttavia quella che doveva essere un’estate di festa è stata turbata dagli scandali e le turbolente causate dalla dirigenza della società, di fatto in mano a una banda di delinquenti. Ancora una volta è toccato ai gruppi della Nord farsi carico di organizzare e portare avanti le proteste per cacciare da Pisa una dirigenza corrotta e non voluta; migliaia di persone sono scese in piazza anche con forme di protesta radicali: un corteo selvaggio nei pressi dell’aeroporto el’occupazione dei binari ferroviari con il blocco dei treni. Ancora una volta la lotta ha pagato e il presidente Petroni si è trovato praticamente costretto a vendere.

Tuttavia la Curva stava diventando scomoda: un soggetto capace di unire e mobilitare una fetta consistente dei cittadini pisani, di portarli su forme di protesta assolutamente fuori dal controllo delle istituzioni, di mantenere rigidità e coerenza sulle proprie posizioni, anche quando scomode. E, soprattutto, di dimostrare che lottando si ottengono risultati.

I poteri forti della città hanno affrontato il fenomeno in maniera differente: il sindaco Filippeschi, reduce da un anno in cui i suoi concittadini gli hanno più volte dimostrato scarsa stima, subdolamente, ha provato a recuperare consenso cavalcando la passione dei tifosi pisani. Sempre in prima pagina, sempre pronto ad alzare il telefono “per il Pisa”, a farsi bello di fronte ai risultati. Ma altrettanto rapido a scaricare gli ultras dopo i fatti di sabato, etichettandoli come l’anima violeta e indesiderata del tifo.

Il Prefetto Visconti e la Questura invece hanno da subito palesato il proprio livore nei confronti degli ultras, promettendo punizioni esemplari, soprattutto dopo l’occupazione dei binari; non c’è da stupirsi, dopotutto sono gli stessi personaggi che hanno inaugurato i Daspo di piazza, e che continuano a tenere 5 persone in scacco con questa misura preventiva nonostante il TAR li abbia sconfessati.

Con questa lunga ma necessaria premessa forse è più facile comprendere i fatti di sabato. La Curva Nord doveva essere punita, era divenuta un soggetto troppo scomodo, ma non poteva essere colpita per le proteste di questa estate, perché per quelle aveva ricevuto la solidarietà e il sostegno di un’intera città. Molto meglio approfittare della prima occasione utile, uno scontro con una tifoseria rivale per esempio, per neutralizzare questo soggetto.

Torniamo quindi alla giornata di sabato; 92 persone, le stesse che hanno raccolto le firme contro i Daspo di piazza e raccolto i fondi per decine di progetti sociali, vengono trascinate nella Questura di Firenze, identificate, lasciate sotto la pioggia mentre gli agenti visionano i filmati, per ore. Alla fine il responso e di 8 arresti e 84 denunciati a piede libero; per tutti viene annunciato il Daspo.

Poche ore fa, dopo due notti di reclusione, gli otto sono stati rilasciati; a novembre comincerà il processo. Per loro la diffida è stata già notificata, per alcuni si parla di otto anni di Daspo con obbligo di firma durante le partite. Contemporaneamente è giunto il divieto, anche per i tesserati, per la prossima trasferta a Frosinone.

Sono dunque, infine, davvero riusciti a addomesticare l’indomita tifoseria pisana? E’ ancora presto per dirlo. Il dato certo è che sul web si sono moltiplicati gli attestati di solidarietà agli ultras, ribaltando l’infame e fasulla narrazione mediatica che cercava di dipingere i fatti di Empoli come un vile agguato da parte dei pisani ai tifosi avversari. Nel frattempo in città sono comparsi i primi striscioni, che recitano a caratteri cubitali PISA NON SI PIEGA. Gli arrestati e i diffidati sono tutt’altro che isolati e il tentativo di criminalizzarli avrà vita breve.

E magari sarà davvero la volta in cui mettere in pratica la sola minaccia che spaventa i poteri forti cittadini: ci togliete dagli stadi, ci ritroverete nelle piazze.

Da Riscatto Pisa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Meisino: lasciamo parlare le immagini

Per questa volta al Meisino non si è arrivati all’esondazione del Po, ma ci è mancato poco, e il trend climatico che le amministrazioni non fanno nulla per contrastare (anzi, che colpevolmente favoriscono, con le loro devastazioni della vegetazione spacciate per riqualificazioni) garantisce alluvioni sempre più frequenti nel prossimo futuro.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Data boomer(ang) – sul caso dossieraggi

Equalize Srl, un’agenzia di sicurezza e investigazioni con sede a Milano, è accusata di accesso illecito a banche dati riservate del Ministero dell’Interno italiano e di altri enti di massima importanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Difendere i territori, riappropriarsi del potere decisionale, immaginare un’altra gestione del “verde”: una sfida cittadina e non solo

Si conclude il Festival (r)Esistenze Verdi promosso dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio di Torino. Vorremmo restituire e condividere alcuni spunti emersi nei dibattiti, come prospettiva per una sfida cittadina e in generale collettiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La violenza dell’argine

Pubblichiamo in questa sezione la Seconda puntata della Terza Stagione di Radura – un viaggio nei conflitti dell’hinterland italiano, perché viene approfondito il tema dell’acqua, dei fiumi e degli argini e soprattutto la tendenza che si individua lungo tutto l’arco alpino di artificializzazione dei bacini idrici.