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A Bologna doppio picchetto vincente: per due famiglie sfratto rinviato di due mesi!

A soli due giorni dalla marcia delle periferie, contro gli sfratti, gli occupanti e gli inquilini resistenti di Social Log si sono ritrovati questa mattina a difendere la casa di due famiglie sotto sfratto, che vivono entrambe in un enorme palazzo in via Stalingrado, di proprietà di una ricchissima palazzinara residente negli Stati Uniti.

Ormai da troppo tempo e senza ricevere nessuna risposta concreta, sottoponiamo all’attenzione dei nostri amministratori la drammatica situazione d’ emergenza abitativa in cui versano le nostre città. Questo è il motivo che ci ha spinti ad agire non solo sul piano locale, ma anche su quello nazionale, attraverso la rete abitare nella crisi che da tempo sta portando avanti una strenua battaglia contro l’articolo cinque, il piano casa e le fallimentari politiche degli svariati governi che nell’ultimo periodo si sono succeduti.

Il picchetto antisfratto di stamattina descrive in modo impeccabile l’immagine dell’ Italia di oggi, regalandoci la triste fotografia di una realtà che vede da una parte due famiglie sotto sfratto, per morosità incolpevole, una italiana, l’altra con quattordici anni di residenza legale in questo paese e dall’altra un anziana e sconosciuta signora residente in America, rappresentata da un importante studio legale che cura l’amministrazione delle sue innumerevoli proprietà, compreso il palazzo in cui le due famiglie vivono da anni.

Una situazione che risalta i dati, resi pubblici qualche mese fa, sulla distribuzione della
ricchezza, in questo paese, dove il dieci percento delle famiglie possiedono il quarantacinque percento delle ricchezza complessiva della nazione.

Consapevoli dell’ iniquità e dell’ ingiustizia di questo sistema, sappiamo che le nostre uniche armi sono la resistenza e la lotta, ecco perchè da oggi inauguriamo un intensa stagione di resistenza agli sfratti con l’ obiettivo di imporre un immediata e improrogabile moratoria degli sfratti in grado di garantire il passaggio dalla casa in affitto a quella popolare, delle famiglie che si trovano in una situazione di emergenza
abitativa. Un passaggio capace di escludere le inutili sistemazione precarie proposte dai piani d’assistenza nei vari dormitori, residence o case provvisorie, utili solo ad arricchire gli svariati mondi di mezzo che in ogni città si arricchiscono sfruttando il disagio, la povertà e la disperazione di chi in modo del tutto incolpevole si trova a dover subire le conseguenze di una crisi che non ha voluto ne contribuito a generare.

Oggi due di queste famiglie, insieme a Social Log, sono riuscite a strappare un rinvio
di due mesi e con esso la possibilità di passare direttamente in casa popolare questo a testimonianza che resistere agli sfratti è possibile e che solo lottando insieme possiamo riscrivere una storia diversa per tutte le duemila famiglie che ogni anno subiscono lo sfratto in questa città.

Rilanciamo la piattaforma di lotta che sta accompagnando le iniziative di queste ultime settimane e invitiamo la cittadinanza sensibile ad unirsi a noi in questa battaglia sociale importantissima:

– Graduatorie ERP accessibili anche a reddito zero
– Velocizzazione immediata delle assegnazioni per chi è già in graduatoria
– Moratoria generalizzata degli sfratti e blocco immediato degli sgomberi
– Abolizione articolo 5 del Piano Casa
– Riconoscimento della buona pratica dell’auto-recupero del patrimonio pubblico e privato sfitto, non utilizzato e deteriorato come soluzione immediata all’emergenza abitativa
– Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia popolare

Inquilini resistenti con Social Log

 

Leggi anche la nota di valutazione della Prima Marcia della periferia e della Dignità a Bologna

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