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Anche i risparmiatori truffati dicono no alla Leopolda

Riportiamo qui di seguito il comunicato dei No Salvabanche, presenti anch’esi alla giornata di mobilitazione contro la Leopolda renziana.

Questo pomeriggio i risparmiatori dell’Associazione Vittime del Salvabanche e del No Salvabanche hanno preso parte alla manifestazione “Contestiamo Renzi alla Leopolda”, insieme a migliaia di persone che esprimono i tanti no a un governo illegittimo e pericoloso. Noi abbiamo portato i nostri contenuti e le nostre rivendicazioni, a partire dal rimborso totale per tutti i risparmiatori truffati dal connubio tra le banche e il governo del PD.

Come già successo per la nostra manifestazione lo scorso 22 ottobre a Pontassieve, anche oggi a Firenze con un protocollo ministeriale è stato vietato il corteo. Nessuno evidentemente deve disturbare il governo, le banche e i poteri forti di questo paese, soprattutto in vista del referendum. La polizia ha caricato con violenza e in modo ripetuto con manganelli e lacrimogeni le persone e i cittadini che volevano esercitare il loro diritto a manifestare. La responsabilità di quanto accaduto va attribuita al governo Renzi, che ormai sembra agire come un regime, come già un anno fa quando da un giorno all’altro rubò impunito i nostri risparmi.

Il corteo alla fine è stato conquistato, mentre un gruppo di risparmiatori ha provato a dirigersi verso la Leopolda, dove sono stati fermati e respinti.

Come già successo a Pontassieve, è chiaro che il governo e le banche hanno paura innanzitutto della verità che portiamo, quella di tanti no e del no dei risparmiatori espropriati che vogliono che venga restituito il maltolto.

Con sfumature differenti interviene sulla giornata anche L’Associazione Vittime del Salva-Banche

L’Associazione Vittime del Salva-Banche presente sabato tra le fila della protesta, insieme ai precari, ai disoccupati, agli studenti, agli insegnanti, ai sindacati di base, ai professionisti della sanità, alle Mamme No inceneritore, al Movimento Lotta per la Casa e altri gruppi e comitati del territorio nazionale, esprime il proprio sdegno per la decisione di Questura e Comune di Firenze di vietare la manifestazione nei luoghi richiesti e rilegare la protesta lontana da la Leopolda. Questo infatti è stato il modo migliore per surriscaldare gli animi e fomentare il disagio tra chi lotta per i propri diritti e manifesta il proprio malessere e le forze dell’ordine che, eseguendo gli ordini per salvare il proprio posto di lavoro, si ritrovano a manganellare qualcuno che potrebbe essere la propria moglie o il proprio figlio. Ci dispiace inoltre constatare che molti mezzi di informazione, ancora una volta riportano notizie false o comunque parzialmente vere, limitando la protesta e gli atti avvenuti a facinorosi violenti; se in piazza erano presenti anche persone a viso coperto, non si può ignorare il dato che in quella piazza ci fossero centinaia e centinaia di persone a volto scoperto, che volevano esprimere il loro diritto a manifestare contro questo Governo. Ci appaiono per tali ragioni irriverenti e provocatorie le affermazioni del sindaco di Firenze Nardella, che sigla l’intera sommossa anti-leopolda di ieri come opera ad esclusivo beneficio di violenti facinorosi. Perché invece il sindaco non si chiede a cosa sono dovuti questi episodi? Perchè questo Governo non si chiede perché sempre più giovani si contrappongono anche in maniera violenta al loro operato? La violenza è certo da condannare, ma la prima violenza è stata opera dello “Stato” che ha vietato la manifestazione e che continua ad essere sempre più distante e sordo alle richieste dei cittadini, che continuano a subire soprusi e tirannie.

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