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Blitz in Rettorato contro l’Università-azienda

Principale motivo del blitz era la consegna di un documento al rettore Dionigi in cui si chiedeva la revoca della commissione per la formulazione del nuovo statuto dell’ateneo, istituto centrale nell’attuazione pratica dei contenuti della riforma, nomina che rende velleitaria e di fatto platonica l’assemblea di ateneo convocata dal rettore stesso il 17 febbraio per spiegare le modifiche che la riforma porterà.

La denuncia dell’illegittimità di quell’incontro parte infatti dal rifiuto di aderire ad una vuota vetrina,che ha il solo scopo di promuovere l’immagine “democratica” dell’ateneo, quando le scelte che contano rispetto alla politica della nostra università si sono già date in modo verticale e senza margine di trattativa alcuna con il corpo vivo del sapere.

Il Rettore Dionigi e il Prorettore Nicoletti erano in quel momento assenti perché impegnati a presenziare ad un’altra vuota vetrina, quella dell’AlmaOrienta, dove punti critici e di sfruttamento mascherato come stage e tirocini non pagati vengono invece presentati come punti di forza dell’Ateneo dietro la maschera delle parole d’ordine di efficienza e aziendalizzazione. Una volta avvertiti dell’azione e tornati in Rettorato hanno acquisito un documento degli studenti e la richiesta di aprire un tavolo di discussione sull`attuazione della riforma che comprendesse anche docenti,ricercatori,personale ata.

Gli studenti hanno chiesto una presa di posizione al Rettore per verificare se effettivamente ci sarà un’apertura alle necessità di chi vive tutti i giorni l’università o se, a partire dall’assemblea del 17, ripartirà una dura contestazione delle istituzioni accademiche che collaborano all’attuazione di una riforma da anni considerata illegittima dai movimenti studenteschi.

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