Bologna – #14N contro Profumo, Fornero e sindacati gialli! Occupata la sede della CISL!
In migliaia e migliaia dalle scuole e dalle facoltà di Bologna hanno attraversato il corteo autonomo partito da piazza XX settembre, corteo lanciato dal Collettivo Autonomo Studentesco in seguito alle decisioni assunte a Roma il 3 e il 4 novembre dagli studenti medi della rete StudAut.
Un corteo che aveva l’obiettivo di estendere la lotta al precariato metropolitano, al mondo del lavoro bersagliato dalla controriforme e dalle politiche di austerity promosse dal governo Monti e dalla Troika; una piazza che a livello di numeri (almeno 10000 persone) ha lasciato all’appuntamento sindacale della Cgil, così come alla piazza dei sindacatini studenteschi, una partecipazione davvero minoritaria.
Rottura, antagonismo, determinazione ad evitare ogni mediazione con le istituzioni. Questo è stato il linguaggio del corteo di oggi, in cui sono apparsi scudi creati a mo’ di pagella, in un “NO-MERITO BLOCK” che assegnava i voti giusti (10 e 110 e lode) alle diverse pratiche di conflittualità di cui i movimenti fanno esercizio quotidiano.
Sono state riprese tutte le pratiche usuali del blocco della viabilità cittadina (il traffico è stato paralizzato per tutta la mattina) riprendendosi i viali che circondano il centro cittadino, sanzionando le banche come Unicredit e MontePaschi che si trovavano sul percorso, dirigendosi poi verso la sede locale del Ministero del Lavoro.
Questo è poi stato sanzionato con lanci di uova e slogan contro la ministra che diede dei “choosy” agli studenti e ai precari vessati dalla crisi. Successivamente il corteo è ripartito in corteo selvaggio, aggirando le forze dell’ordine e occupando la sede della Cisl di via Milazzo, denunciando il collaborazionismo del sindacato giallo e identificando anche questa istituzione come assolutamente complice dell’attacco ai diritti dei lavoratori.
Attaccando dunque quella stessa Cisl per cui ora partiti e sindacati esprimono solidarietà dimenticandosi delle parole del signor Rivola che aveva auspicato negli scorsi giorni “democratiche manganellate” ai lavoratori in lotta della CoopAdriatica di Anzola la provincia felsinea.
La giornata è poi finita in piazza Santo Stefano, dove tra studenti, docenti, precari si è dibattuto della necessità di tornare sin da domani nelle strade, nelle piazze, nelle scuole e nelle facoltà per dare continuità ad una giornata che ha visto tutta Italia esplodere contro Monti e l’austerità. “Contro la scuola e l’università della crisi, costruiamo la scuola e l’università delle lotte!” era lo slogan riportato sullo striscione d’apertura. Da oggi il mondo della formazione bolognese ha iniziato a realizzarlo nel concreto.
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