Bologna, il movimento di lotta per la casa si racconta in piazza del Nettuno!
Le voci degli occupanti, gli striscioni, i passeggini, i cartelli simbolo di un percorso collettivo di ormai un anno e mezzo sono diventati ancora una volta gli strumenti della testimonianza di quanto sta avvenendo in città, così come del rilancio verso i prossimi mesi di mobilitazione contro l’art.5 e il piano casa, ma anche contro la retorica della rigenerazione urbana e del nuovo meccanismo di attacco in salsa “green” all’accessibilità e alla possibilità di una vita degna nei quartieri.
Ascolta le voci degli occupanti sul canale video del Facebook di Social Log
I racconti biografici si susseguono per circa un’ora e mezza in una piazza gremita di occupanti ma anche di studenti, lavoratori e tanti altri solidali, che anche nelle difficoltà dovute ad un forte temporale continuano nel loro sforzo di testimonianza. Racconti delle odissee vissute in prima persona nel migrare da paesi lontani per raggiungere l’Italia si affiancano alla barbarie dello sfruttamento subito una volta arrivati qui; i racconti dell’azione degli assistenti sociali nel dividere le famiglie in difficoltà si affiancano alle tribolazioni per ottenere permessi di soggiorno e, da quando c’è l’articolo 5 e il Piano Casa, per mandare i figli a scuola e ottenere le residenze.
A tutto questo si affianca però la testimonianza della ricchezza di una risposta collettiva trovata nell’occupazione e nella condivisione della resistenza a chi vorrebbe mettere fine a tutto questo per dare voce alla speculazione e al profitto. Si rilancia la necessità di tornare prima possibile a marciare nelle periferie, di continuare il lavoro del Comitato Inquilini Resistenti e delle pratiche di contrasto agli sfratti che da mesi si sta mettendo in campo, di integrare ulteriormente il radicamento nei territori per portare un messaggio di solidarietà che contrasti la narrazione della guerra tra poveri.
Più volte sottolineata anche la necessità di dotarsi di una critica alla cosiddetta rigenerazione urbana, intesa dalle elite affaristiche come un curarsi dei territori, affermando un ritorno alle piccole opere che serve solo a smarcarsi dalla figura di Lupi e da ciò che significava per tornare a mettere in campo un paradigma dove la smart city, il social housing, la rigenerazione urbana non sono altro che nuovi meccanismi di devastazione e saccheggio dei territori per gli utili di pochi.
Sottolineando come in tanti interventi si sia sottolineata la solidarietà agli antifascisti cremonesi in piazza oggi, cosi come ai nuovi partigiani in lotta nelle terre dove dovrebbe sorgere il TerzoValico, l’assemblea si è poi avviata verso la conclusione sottolineando ulteriormente come ogni sfratto, ogni progetto di nuova inutile cementificazione, ogni attacco alla vita nei territori sarà contrastato dalla Bologna meticcia.
Un nuovo pezzo di una storia collettiva si è scritta oggi allora in città, con lo sguardo rivolto ai prossimi mesi di lotta e con la volontà di strappare sempre di più pezzetti di reddito e di ricchezza ad un sistema sociale che vede i territori e le persone che li rendono vivi solo come un intralcio a profitti e arricchimenti personali.
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