Bologna- In 2000 per riprendersi piazza Verdi a spinta!
delle forze dell’ordine da piazza Verdi e con la ripresa, da lì ai giorni seguenti, della piazza come luogo di organizzazione di iniziative, presentazioni, pranzi sociali, appuntamenti culturali e nuovi momenti di lotta.
Come quello di oggi, in cui 2000 persone, in un corteo sempre più partecipato man mano che passavano i minuti, hanno scosso il centro cittadino al grido di “Assemblea, assemblea”, lo slogan urlato a squarciagola durante le battaglie di piazza degli scorsi giorni e simbolo dell’irriducibilità della composizione studentesca a fare meno di alcuni diritti fondamentali.
Ma il corteo ha fatto risuonare forte le voci di tante altre lotte che si sviluppano in questi giorni. Dalle lotte dei facchini, accorsi in molti subito dopo la fine del proprio turno di lavoro a partecipare alla manifestazione, dove la dignità della loro lotta è stata ricordata in numerosi interventi. Ma a risuonare forte è stata soprattutto la solidarietà con la piazza Taksim, la piazza resistente di decine di migliaia di persone in Turchia.
Partito in piazza Verdi, il corteo è sfilato per via delle Moline, via Righi, via Indipendenza, via Rizzoli, strada Maggiore per poi andare a bloccare i viali che circondano il centro città, paralizzando il traffico e affermando che oggi l’unica circolazione sarebbe stata quella delle lotte per la libertà e la giustizia sociale.
“Da Bologna alla Turchia vogliamo spazi senza polizia!!” si sentiva scandire dal corteo, così come “”liberta’,liberta’!!”, ma non solo. E’ stato ribadito anche che per gli studenti e i precari la vera assemblea illegittima dotata di amplificazione è quella di ogni Parlamento manovrato dai voleri della Troika e dalle sue politiche di austerità e ricatti.
A fine corteo è stato lasciato un segno in piazza Verdi. Auspicando che dalle giornate appena trascorse possa scaturire un processo di avanzamento nella gestione della piazza, effettuato da chi la vive ogni giorno e senza più la provocatoria presenza poliziesca, è stato lasciato un albero, un “Albero della libertà”, dedicato sia alle giornate di Bologna sia a piazza Taksim.
Con l’aiuto dei presenti in piazza che portavano calce e mattoni e alcuni “muratori” che vestivano simbolicamente le maglie del Besiktas e del Fenherbace (i cui ultrà sono scesi in massa in piazza in questi giorni in Turchia) si è costruita una testimonianza di solidarietà con piazza Taksim.
E infatti nella targa commemorativa è stata stampata una frase di Nazim Hikmet, poeta, militante, turco di cui tralaltro ricorreva ieri il 50esimo anniversario della morte.
“..camminare verso il giusto e il vero
combattere per il vero, il giusto
conquistare il giusto, il vero..”
Un gesto simbolico per significare la solidarietà con ogni momento di lotta contro un presente di diseguaglianze, sfruttamento e libertà negate. Una targa firmata “Assemblea conquistata del 27 maggio 2013“, per ribadire ancora una volta che chi ha contribuito con i propri corpi a liberare piazza Verdi, vi rimarrà.
Per continuare a portare avanti percorsi di lotta dentro, contro e oltre l’università, attraversando una zona universitaria che oggi aveva non più l’immagine di un deserto sociale, bensì quella di un luogo caldo e accogliente per chi non vuole rimanere prono ai diktat dell’austerità.
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