Bologna: interporto, periferia, scuole e zona universitaria, inizia l’autunno di lotta!
Ieri la resistenza dei facchini e delle facchine di Bologna è riuscita a bloccare per ore tutto l’interporto e la tratta autostradale Bologna – Padova provocando l’iniziativa repressiva ordinata dalla questura della città che non ha esitato a mobilitare alcune camionette di celere che dopo ore sono riuscite a sgomberare il presidio resistente organizzato dal SICobas. Oggi è proseguito il blocco ai magazzini di Mr.Job e Geodis, entrambi legati all’attività della Yoox, tra le principali multinazionali di stanza all’Interporto. I lavori dei magazzini sono stati di fatto annullati, creando forti danni all’azienda e portando con la lotta la solidarietà sia agli 8 lavoratori licenziati da Mr.Job sia alle lavoratrici Geodis, a cui abbiamo realizzato questa intervista (parte 1 – parte 2).
Intanto nelle assemblee delle occupazioni abitative si discute dei prossimi passi in avanti da compiere per abolire l’articolo 5 e difendere le occupazioni: prossimo appuntamento l’arrivo del ministro Del Rio per l’inaugurazione del SAIE, la fiera dei palazzinari, dove i bambini e le bambine del movimento per il diritto all’abitare hanno deciso di mobilitarsi e dare il proprio contributo alla campagna promossa dalla rete Abitare Nella Crisi dal titolo chiaro “I bambini non si cancellano! Abolire l’articolo 5”.
Dalla zona universitaria invece la campagna lanciata dagli “Studenti contro il nuovo calcolo ISEE” comincia a far parlare di sé imponendo all’assessore all’istruzione della regione Emilia Romagna a riconoscere il disastro provocato dal governo Renzi con la riforma del calcolo ISEE, vera e propria fabbrica di finti ricchi e nuovi poveri, che per decine di migliaia di studenti universitari ha significato essere sbattuti fuori dal già misero welfare studentesco.
E mentre gli universitari annunciano battaglia, ieri una lunga assemblea promossa dal Collettivo Autonomo Studentesco e partecipata da studenti medi, universitari, maestri e professori ha fatto il punto della situazione della lotta nel mondo della formazione a Bologna puntando già alla giornata di mobilitazione nazionale del 2 ottobre in cui le ragioni della lotta contro Buona Scuola, riforma universitaria e Jobs Act si incontreranno per dare battaglia insieme.
L’autunno del conflitto sociale è appena iniziato e tra interporto, periferia, zona universitaria e scuole si scalda con le prime lotte e resistenze della stagione, è una nuova sfida che si sta aprendo in città dove le lotte concrete e i conflitti sociali sono pronti a sfidare questo presente infame targato Renzi!
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