Bologna la dotta, la grassa, la grillo!
Un primo dato interessante che ci si pone davanti è che nella politica istituzionale non sempre i soldi e il marketing elettorale portano voti. Non un grande manifesto, non una polemica pubblica che portasse alla ribalta dei giornali il candidato Massimo Bugami, niente di tutto quello che è l’armamentario classico della comunicazione politica dei partiti attuali.
Ma allora, è possibile spiegare tutto ciò con l’anti-politica e con il carisma di Beppe Grillo? Arrivati a questo punto credo che il fenomeno sia molto più complesso, e radicato in profondità per essere spiegato con questi semplici concetti, che molto spesso sono usati da altri per sminuire l’avversario.
Nato sulle onde del movimento NoTAv, il movimento dei grillini nonostante si ponesse come avanguardia comunicativa nell’utilizzo del web in politica, deve la propria forza all’immagine che il tubo catodico ha dato in eredità a Beppe Grillo. Personaggio che da fondatore si è posto immediatamente come capo carismatico indiscusso. Un capo carismatico che in quanto comico ha delle peculiarità: è unpolitically correct per sua natura, e si può permettere di parlare alla pancia dell’elettorato senza per questo risultare un puro populista.
Con gli anni però, al movimento di Beppe Grillo va riconosciuta anche un’intelligenza: non fermarsi all’immagine del comico, per cui non logorarla; ma anzi, saperla utilizzare al momento adatto ad estrarre o rafforzare il consenso. Si è infatti passati da movimento dei grillini al “Movimento 5 Stelle”.
L’elemento che però ci spiega il loro risultato è la capacita che hanno avuto nel presidiare gli angoli microfisici della politica. Tutti quegli ambiti e tematiche che anche molte parti di movimento hanno sbandierato, loro riescono a presidiarle con costanza. Riescono a stare nei dibattiti che si sviluppavano intorno ai temi della green-economy, della giustizia, dell’ecologismo, dell’antimafia e costruiscono egemonia proprio intorno ad essi.
Posizionati nel cono d’ombra della politica ufficiale, il “Movimento 5 Stelle” ha la capacità di trovarsi sempre in posizione d’attacco nei confronti di ogni suo avversario, perché appunto nato dal ventre di un comico, figura che ironizza e non su cui si ironizza.
Per questo non hanno l’esigenza di scendere sul terreno delle regole ufficiose della politica, non si pongono mai sul piano di un dibattito costruito da altri, ma attaccano, considerano dei “morti viventi” i propri avversari, e fuggono altrove, nei gangli oscuri al mainstream dove le relazioni sociali si fanno rete e dove i rumors riescono ad erodere da un lato e consolidare a proprio favore dall’altro.
Sicuramente in questo sta la forza comunicativa e politica del “Movimento 5 Stelle”, farsi propagatori di rumors all’interno di dibattiti e luoghi di comunicazione che sono i soli a presidiare in termini strategici. Per cui, palare di movimento liquido, carismatico, ci porta fuori strada e difficilmente riesce a darci il quadro complessivo di un fenomeno che entra nella profondità di un corpo sociale da sempre attento a determinate tematiche.
Oltre a questo però, ci sono questioni su cui bisogna porre estrema attenzione, e che se attualmente non risultano evidenti, nel tempo non potrebbero essere sempre così. Quello che manca, e che il loro leader non sembra attento a risolvere, sono una serie di anticorpi che gli permettano di diventare impenetrabili a ideologie corporative. “Noi siamo oltre, noi siamo sopra!” nonostante sia uno slogan che vede nel nuovismo la propria ideologia, non pone paletti a torsioni pericolose di un fenomeno sociale che se risulta nato dalle ceneri della sinistra radicale, sicuramente è interessante anche a chi da destra ha rinfrescato le sue ideologie.
In conclusione, tornando alle elezioni possiamo dire che se è difficile dare letture che tengano insieme tutte le variabili e le peculiarità che hanno visto l’affermarsi in Emilia del “Movimento 5 Stelle”, però sicuramente un dato che emerge c’è: anche i voti di protesta basano le proprie radici nel presidio del territorio. Che questo, poi, si configuri in reti di Gruppi di Acquisto Solidale; in un comitato contro un’antenna che propaga onde elettromagnetiche; o una mail-list di dibattito sulla corruzione della politica, da questo punto di vista poco cambia.
Per chiudere c’è anche da dire che se un movimento politico vede al proprio vertice un comico, allora il contesto italiano è decisamente un terreno favorevole.
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