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Comunicato di Assemblea Cavallerizza 14:45

Siamo cittadini, studenti, artisti, professori, operatori culturali e sociali, siamo parte dell’Assemblea Cavallerizza 14:45.
Ieri sera ci siamo accorti che il nostro percorso, quello che ci ha fatto incontrare più di due anni fa è scomparso virtualmente: la pagina Facebook – specchio di un contesto assembleare arricchito nel tempo di contenuti politici, culturali e sociali – da ieri sera ha preso il nome illegittimo “Cavallerizza Irreale”. Un nuovo soggetto “irreale” che ha escluso l’identità di tutte e tutti in un solo click.

Cavallerizza Irreale è un gruppo di persone formalmente ignote, eppure riconducibili ad alcuni nomi precisi interni all’occupazione, che si è arrogato il diritto:
– di cambiare nome all’intero percorso collettivo,
– di modificare gli obiettivi
– di alterare la realtà sostituendo il nome e il click di migliaia di contatti che sono stati raccolti nel corso dei due anni, a seguito di piccole battaglie vinte e progettazioni avvenute al suo interno.

Questa a cui assistiamo è un’estrema forma di privatizzazione, che utilizza lo stesso metodo del Comune (la cosiddetta controparte) e che escludendo i momenti pubblici cittadini di discussione politica fa diventare gli strumenti decisionali collettivi e pubblici un’incognita totale ai molti.

Ci chiediamo inoltre in quale luogo pubblico cittadino, ampio e condiviso sia stato proposto e poi deciso il cambio di rotta che si traduce in un banale e svuotato cambio di nome ad una pagina Facebook.

Ci chiediamo quindi chi ha dato a questo ipotetico gruppo “irreale” il mandato circa le comunicazioni avvenute. E in quale luogo vengono in realtà prese ogni giorno le decisioni?

Parteciperemo all’incontro che hanno convocato sotto il nome di “Open Day 1 – Fase Due – Cavallerizza Irreale”, non partecipando come uditori di un’iniziativa che non è frutto del volere collettivo, bensì per far sentire quanto invece l’Assemblea Cavallerizza 14:45 sia ancora esistente e piena di voglia di lottare e di progettare insieme il futuro della Cavallerizza.

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