Considerazioni di un lavoratore Abit sul 9 dicembre
Cari infoaut, non ci conosciamo. Sono un ventottenne disoccupato, con minisussidio costretto a vivere a carico dei genitori. In questi giorni ho partecipato alle mobilitazioni cittadine. La mia appartenenza politica non è mistero per chi mi conosce, vengo da una famiglia di lavoratori FIAT e per cui più che all’estrema sinistra non potevo stare. Per cui mi sono sentito in DOVERE di esserci, mai come oggi il nemico non può essere l’operaio, disoccupato,cassintegrato sia esso, bianco, nero o verde.
Vi scrivo perchè ho potuto vedere che molta gente come me era in Piazza e leggendo quanto da voi scritto in questi giorni mi sembrate gli unici ad avere una visione sana della situazione.
Uno dei miei “amici” di lotta (non chiamiamolo Compagno, non mettiamo per forza un cappello di colore politico alla faccenda) è un lavoratore ABIT, con figlio a carico la cui situazione è evidentemente peggiore della mia.
Mi ha chiesto di girarvi una sua considerazione, la descrizione della sua mobilitazione. Decidete voi se pubblicarla o no. è ovviamente una singola testimonianza, che però, nel mare di merda creato dai media, può essere utile.
“Ieri pomeriggio faceva freddino, ma ho deciso: vesto ben coperto mio figlio, lo avvolgo con un tricolore e andiamo al blocco/presidio di Avigliana. Vediamo se gli piacerà il fatto che lo rendo partecipe alla “rivoluzione” (come la chiama lui). è giusto che i giovani sviluppino una coscienza civile vero?
Ma cazzo, ha 6 anni, come faccio a dirgli che il suo futuro gli è negato, che la scuola non è gratis,trovare un lavoro è un’impresa epica e che arrivare a fine mese è più difficile che correre una maratona? Come gli spiego (a metà dicembre)che persino comperare un giocattolo è un’impresa d’alta finanza? Come faccio a spiegare che di tutta questa merda la colpa è anche mia che mi sono fidato di politici,sindacati e imprenditori che, proprio per essere gentili, andrebbero presi a bastonate e calci nei coglioni?
Figlio mio l’unica cosa che Papà ti può garantire è che t’insegnerà a non essere supino. Che ribellarsi è GIUSTO e per le persone oneste è un DOVERE! Quindi avanti con la “rivoluzione” se non per il mio futuro almeno per il suo!”
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