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Da un esperienza di lotta per la casa nasce un nuovo collettivo: il C.A.DI.CA

L’ occupazione era la conseguenza di uno sfratto subito da una madre, Carla, ed una figlia appena maggiorenne, Alyss, che dopo essersi rivolte più e più volte al comune, alle assistenti sociali in un percorso conosciuto da chiunque bussi a quelle porte in ogni angolo d’Italia, stanche di non riceve nessun sostegno che le conducesse ad una soluzione anche parziale ai loro problemi, avevano deciso che il momento di non dover piu chiedere era arrivato. Chinare la testa ed abbandonarsi alla disperazione non era la strada corretta!

E’ all’interno di questo percorso che Carla e Alyss prendono i primi contatti con i compagni del Prendocasa di Modena; fin da subito si mettono in piedi le prime assemblee, dove si sente forte la voglia di reagire in modo diffuso, di costruire un percorso fatto di lotta, che metta sotto la lente tutte le contraddizioni presenti sulla questione abitativa vignolese, cercando di conoscere le carenze strutturali e politiche presenti sul territorio, per costruire una risposta che parta dal basso a quella che viene fatta vivere come l’ emergenza casa. L’Italia si sa, è il paese delle mille emergenze che si vogliono scaricare su tutte quelle persone e famiglie che in questi anni a causa di questa crisi si trovano a dover affrontare la caduta nella miseria, nella maggior parte dei casi in totale solitudine. 

E’ cosi che il collettivo muove i primi passi, mettendo in campo presidi alla casa occupata, momenti di socialità nel quartiere come colazioni, grigliate, per poi iniziare a sensibilizzare la città tutta, riuscendo a far rinviare, il primo (tentato) sgombero che il comune in combutta con Acer e le forze dell’ordine avevano intimato a Carla e Alyss, minacciandole di procedere con le denunce di rito.

Nei giorni successivi le istituzioni, fino a quel momento sorde alle loro istanze, hanno deciso di fare incontri formali con il neonato collettivo presentando a loro dire dei percorsi alternativi a quelli fatti di “illegalità” intrapresi fino a quel momento dalle occupanti… E’ in quelle sedi che Carla e Alyss dopo tanto decidono di non voler lasciare niente di intentato e scelgono di sottoscrivere quel progetto di “legalità” proposto dalla responsabile al welfare del comune di Vignola, perchè sembrava interessante: veniva proposto un’aiuto economico per una casa e per la ricerca di un lavoro per Carla mentre per sua figlia Alyss una sorta di percorso di formazione di 2 mesi con una retribuzione lorda di 500 euro mensili per poter cosi far fronte alle spese necessarie per potersi diplomare…

Tante belle parole e ancor di più le prospettive che vengono addirittura sottoscritte in un documento dalla responsabile dei servizi sociali; alle occupanti sembra di potersi fidare e cessano l’occupazione. Eppure accade ciò che non si voleva credere possibile: tra le parole, anche scritte, ed i fatti c’è un mare di ipocrisia. Ad oggi non si è arrivati alla soluzione di nessuno dei problemi … se non un impiego temporaneo per Alyss con 15 giorni di ritardo ed un abbonamento ai trasporti pubblici per andare a Bologna a cercare lavoro durante il mese di agosto (sic!) per Carla. Della casa neppure l’ombra: quanto era stato scritto a questo proposito, è stato rimangiato in altra sede.

Le case vuote sono sempre vuote e Carla e Alyss sono ancora li senza dimora..!!!!

In funzione di queste promesse mancate, il Collettivo dopo l’ultima assemblea decide che è arrivato il momento di alzare il livello: è il mese di luglio e nella città delle ciliege, nella patinata “Vignola bene” nel salotto della città che ogni venerdi del mese vede un’iniziativa dal nome “Shopping sotto le stelle” il  C.A.DI.CA decide di partecipare.

L’azione è rapida: si occupa una delle piazze di maggior passaggio, si pianta una tenda, il sindaco è a pochi passi, anche il C.A.DI.CA è sotto quelle stelle, portando i propri contenuti anche se di notte non è semplice far luce su tutte quelle verità che un posto al sole non lo hanno mai, neanche di giorno….In tanti rimangono sbalorditi, non è “normale” quello che sta succedendo, ma in tanti, forse troppi per il sindaco, prendono i volantini, ascoltano gli interventi che i compagni urlano a quel megafono…Cosi compaiono i vigili, che iniziano la loro lezione di educazione civica e di legalità che i compagni gestiscono e riescono a prendere del tempo per continuare fino a quando si ritiene opportuna l’azione!

Il Collettivo Autonomo per il Diritto alla Casa di Vignola si occupa ormai di diverse questioni compresi gli aiuti per i terremotati della bassa modenese, ma non intende fare un passo indietro rispetto alla questione abitativa e fino a quando l’amministrazione non inizierà a prendersi le proprie responsabilità attivandosi in maniera concreta per dare delle risposte il C.A.DI.CA sarà sempre lì, a ricordare che a Vignola è successo un fatto nuovo: c’è chi ha deciso di lottare..!

 

Pagina Facebook del C.A.DI.CA.

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