InfoAut

Devono pur guadagnarsi la pagnotta

Comunicato Network Antagonista Torinese

Per la seconda volta in un mese, la Questura di Torino costruisce una nuova operazione giudiziaria che durerà giusto  lo spazio di qualche settimana ma che nel frattempo confinerà in casa alcuni compagn* noti per la loro generosità nelle lotte sociali. L’obiettivo:  metterli temporaneamente fuori gioco e, già che ci sono,  godersi piccole vendette personali per smaltire le figure di merda accumulate nelle ultime scadenze di piazza.

A questo è ridotto l’istituto giuridico in questo paese: l’opposizione sociale si giudica ormai prima del processo, col generoso utilizzo di strumenti cautelari (leggi: preventivi) che limitano fortemente la libertà dei singoli nella (vana) illusione di fermare opzioni collettive di organizzazione senza passare per gli istituti della rappresentazione/mediazione sociale (partiti, sindacati, associazionismo e consorterie varie). È questo che fa paura ai tutori dell’ordine e ai loro mandanti sopra elencati (quelli che decidono la nomina di un direttore delle Asl, quali ospedali chiudere, quali appalti dare e a chi, quali poliziotti faranno carriera): che le nuove generazioni senza futuro pensino e si organizzino di conseguenza, mettendo in discussione lo status quo. È cosi che il dott. Ferrara diventa Cavaliere del Lavoro e il dott. Petronzi  Cavaliere della Repubblica: servendo i  poteri  forti, obbedendo a una Procura che più politica di così non si può, facendo sempre bene attenzione a chi si pestano i piedi. Non riscontriamo tanta efficienza nella prevenzione della criminalità organizzata, delle frode fiscali, delle speculazione immobiliari… la lista delle incapacità sarebbe troppo lunga.

I fatti contestati risalgono al primo maggio scorso, quando durante la consueta sfilata del Primo Maggio, quei partiti e quei sindacati da decenni impegnati nel ridurre quella giornata a sfilata di bandiere e apparati, furono fatti oggetto di contestazione non solo dei soliti facinorosi ma da una larga fetta di popolazione torinese che quel giorno schiumava di rabbia per le condizioni di vita cui sono stati ridotti da un decennio e oltre di amministrazione PD.

Il Pm mandante degli arresti è il dott. Rinaudo,  noto per le frequentazioni col sig. Moggi di Calciopoli (cosa non si fa per due biglietti gratis per la partita!) e per aver ordinato la confisca dei sacchi a pelo colpevoli degli occupanti della Pantera (1990). Massimo Numa scrive su La Stampa online che “durante il corteo sindacale, ci furono tentativi di aggressione e di violenza nei confronti di militanti di altre organizzazioni di sinistra”. Nei  verbali consegnati agli indagati si legge che gli antagonisti avrebbero addirittura tentato di impedire il corteo del 1 maggio!! Essere condannati o manganellati perché tentiamo di impedire un corteo di Forza Nuova lo assumiamo come conseguenza naturale della nostra identità politica, impedire un corteo del 1 maggio è un’accusa che trasuda infamia e che rinviamo ai mittenti.  Sempre sui verbali della Procura leggiamo che la “colpa” dei nostri compagni è di aver partecipato ad un corteo che aveva anche l’obiettivo di contestare il sindaco Fassino in quanto rappresentante di quella parte politica favorevole all’Alta Velocità. Cosa si configura? Il reato di lesa maestà o quello di essere No Tav? Quando diciamo che questa Procura è molto politica non ci sembra proprio di esagerare…

Cosa ci ricordiamo noi dell’ultimo Primo Maggio?

Una piazza intera che non dà tregua al “primo cittadino”: maestre d’asilo che si ritrovarono improvvisamente licenziate,  lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali da mesi senza stipendio,  vecchi militanti del Pci o del sindacato disgustati dalle derive delle loro organizzazioni di riferimento, ex-operai in pensione che ci raccontavano “sto ancora aspettando che quel pezzo di m…. di Fassino venga in fabbrica”, studenti presi a calci per aver fischiato i mammasantissima del PD, un migliaio di persone recarsi sotto il Comune e caricati, per aver osato appendere una bandiera Notav che ricordava i compagn in galera (sempre cautelare), tre braccia rotte refertate in ospedale (1 mese, non i  3 gg delle forze dell’ordine che si inventano ogni volta!) e soprattutto un Fassino umiliato e perseguitato dai suoi cittadini, un sindaco che non fu neanche in grado di terminare il proprio discorso (scena ripetutasi nei mesi seguenti in molte occasioni pubbliche: stadio, concerti ecc).

Per vendicarsi dello smacco, oggi vengono colpiti 14 giovani. Come dicevamo, questorini e digos devono guadagnarsi la pagnotta. Giornalisti vari anche. Provino magari  farlo un po’ più onestamente, se ne sono in grado. I materiali in Rete abbondano. Non ci crediamo molto ma tant’è.

Noi continuiamo a stare là dove continuerete a trovarci: nelle lotte, in città e in valle, in università, nelle scuole e in tutti quei luoghi dove la gente comune inizia ad alzare la testa, stufa di un presente di miseria.

Ai nostri posti ci troverete!

 

NETWORK ANTAGONISTA TORINESE

Csoa Askatasuna, csa Murazzi, coll. universitario autonomo, koll. studenti  autorganizzati

www.csoaskatasuna.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

1maggioaskatasunafassinotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Vertenza LEAR: tutto fumo, niente arrosto

Gli anni passano, tragedie come queste rimangono però all’ordine del giorno e trasformano il tessuto sociale delle nostre metropoli. Sembra che non si impari mai niente dagli errori commessi nel passato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Tonino Miccichè, crucifissu cumu a Cristu!

Senza il libro di Filippo Falcone, Morte di un militante siciliano (1999) probabilmente si sarebbe persa quasi del tutto la memoria. Con la necessità di ricordare viene orgganizzato il festival “Memoria e Utopia per Tonino Miccichè” a Pietraperzia, il 9, 10 e 11 maggio. di Angelo Maddalena, da La bottega del Barbieri Rocco D’Anna poco […]

Immagine di copertina per il post
Culture

“Carcere ai Ribell3”: Mamme in piazza per la libertà di dissenso

Presentiamo il libro “Carcere ai ribell3”, scritto dalle donne del gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso. Con una delle “mamme” ripercorriamo alcune storie di compagn* e attivitst* che hanno incontrato il carcere nel loro percorso di lotta; raccontiamo delle pratiche di solidarietà portate avanti dalle “mamme” in sostegno dei/delle figli/e e delle […]