Ennesimo sfratto. Disoccupato si suicida
Uno sfratto esecutivo che rappresenta l’ultimo anello di una catena creata ad arte da un modello sociale vigente e da chi in questo modello sociale ha delle responsabilità precise, ma che continua a rappresentare i numerosi gesti limite come eccezioni. Eppure diventano sempre più all’ordine del giorno i suicidi tra le persone che vivono sulla loro pelle il prezzo dell crisi, l’ultimo proprio ieri quando un operaio disoccupato di 35 anni si è ucciso impiccandosi ad un albero nei pressi della sua abitazione a Brusasco (Torino).
A poche ore dal suicidio di oggi, emblematiche sono le parole del sindaco che si spoglia di ogni responsabilità attribuendo ragioni burocratiche alla mancanza di soluzioni offerte alla famiglia, mentre proprio questa settimana sono in corso le procedure di sfratto per altre due famiglie nella stessa cittadina. Credere che le istituzioni, che sono complici di questo sistema sociale, si preoccupino delle centinaia di famiglie sotto sfratto sarebbe da ottusi, mentre da nord a sud si continua a dimostrare che l’unica soluzione possibile viene rappresentata da e con chi difende la propria casa, chi resiste agli sfratti e chi occupa per soddisfare uno dei bisogni primari di cui si viene privati.
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