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“Epurazioni” dalla Misericordia di Pisa

Pochi giorni fa sono scattate le prime misure intimidatorie da parte della dirigenza della Misericordia di Pisa; un membro del collegio dei probiviri è stato colpito da sanzioni disciplinari, sospeso dalla sua carica e da tutte le sue attività per un anno. Un elenco confuso di motivazioni accompagnava questo provvedimento, in particolare si contestavano alcune dichiarazioni a lui erroneamente attribuite dai giornali (e fra l’altro già oggetto di pronta smentita nei giorni passati) e, soprattutto, la sua partecipazione ai momenti di protesta.

Quest’ultimo è certamente il reale motivo che ha portato a questa espulsione, una vera e propria epurazione, quindi, verso una voce di dissenso nei confronti della politica fallimentare dell’attuale dirigenza.

L’espulsione in questione non è stata accolta con stupore; è solamente un’evoluzione della politica di intimidazione portata avanti dai dirigenti, che nei giorni passati avevano già provato a fiaccare il fronte della protesta contattando alcuni volontari e dipendenti e “consigliando caldamente” di non prendere parte al presidio permanente. Anche le dichiarazioni a mezzo stampa del governatore della Misericordia, Marchetti, che prova ad ostentare sicurezza e ridicolizzare i lavoratori in lotta, non sono altro che un segnale di debolezza da parte di un’amministrazione che sperava di poter portare a termine nel massimo riserbo un processo speculativo che dura da anni, e si trova invece a farlo sotto i riflettori.

A maggior ragione assume importanza il corteo di domani, lanciato dai lavoratori della Misericordia in lotta, ma esteso a tutta la cittadinanza e a tutti i lavoratori nell’ambito dei servizi sanitari. Sicuramente saranno presenti le lavoratrici della Sodexo e altri settori di precariato ospedaliero in fermento, come le operatrici socio-sanitarie dell’ospedale di Cisanello, oggi in presidio per la regolarizzazione dei contratti e contro il taglio delle ore.

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