InfoAut
Immagine di copertina per il post

EsseNon – A Torino non si (può) passeggia(re)

||||

Vergognosa gestione dell’ordine pubblico da parte della questura torinese durante l’iniziativa del comitato EsseNon che si oppone all’assurdo progetto che si sta per abbattere sul Parco Artiglieri da Montagna: la costruzione di un mega supermercato dell’Esselunga.

Doveva trattarsi di una semplice passeggiata informativa tra i quartieri San Paolo e Cenischia rispetto al progetto di “riqualificazione” dell’area ex Westinghouse. Ma l’iniziativa, partecipata da giovani e giovanissimi, abitanti del quartiere, realtà ambientaliste e studenti e studentesse è stata investita dalla surreale gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine, appena dopo la partenza della passeggiata la celere ha sbarrato la strada e caricato i manifestanti per impedirne il passaggio iniziando da subito a mostrare quale sarebbe stato il tenore della giornata. A questo punto in corteo ha scelto di tornare indietro ed imboccare una strada pedonale per dirigersi almeno al Parco Artiglieri da Montagna che dovrebbe lasciare il posto al supermercato. Inspiegabilmente la polizia si è nuovamente schierata all’uscita della stradina pedonale caricando e spezzando in due il corteo che si è poi ricomposto.

A questo punto i manifestanti si sono trovati stretti tra due plotoni di celere ad entrambi gli estremi della strada senza vie di fuga accessibili.

Ma la determinazione dei manifestanti ha permesso di superare lo sbarramento e provare finalmente a fare la passeggiata dopo ulteriori cariche che si sono susseguite lungo tutto il percorso, durato poche centinaia di metri prima di incontrare un’ulteriore sbarramento da entrambi i lati. Almeno sette sono state le cariche da parte delle forze dell’ordine e oltre 15 i feriti tra i manifestanti, di cui molti colpiti dai manganelli sulla testa o sulle braccia. Durante l’ultimo sbarramento è stato necessario l’intervento di un’ambulanza e di diversi residenti dei palazzi vicini a dove si svolgevano i fatti che hanno assistito increduli alle scene di violenza e sporto bottiglie d’acqua e ghiaccio ai manifestanti.

271863928 2211450155669583 2339675287250257137 n

Immagine da Manituana – Laboratorio Culturale Autogestito

La questura di Torino nasconde il proprio vergognoso operato dietro le norme rispetto alla zona gialla, ma come è risaputo l’applicazione di queste norme è spesso delegata al buonsenso e all’opportunità. Non si capisce quale rischio sanitario rappresenterebbe una passeggiata di alcune centinaia di persone, tutte distanziate e con la mascherina, mentre ci si affolla sui mezzi pubblici, nei posti di lavoro e a scuola e il virus circola liberamente per difendere i profitti dei soliti noti. Una gestione della piazza disastrosa in capo ad un nuovo questore, Ciarambino, che si era presentato solo poche settimane fa come l’uomo della mediazione e del compromesso.

Non c’è che dire, al solito a Torino si tenta di impedire il dissenso legittimo con l’uso della violenza poliziesca indiscriminata.

In una città con sempre minori opportunità per i giovani, sempre meno luoghi di aggregazione e cultura, devastata dall’inquinamento e la cementificazione si fa fatica a respirare. In questi tempi di pandemia poi le possibilità di una vita dignitosa si sono ulteriormente ristrette.

Ma la giornata di oggi è anche la dimostrazione che l’accettazione ha un limite, che in molti immaginano un futuro diverso per questa città e hanno cuore, voglia e determinazione per tentare di invertire la rotta. I sorrisi, la voglia di continuare, di resistere che si sono visti in questo corteo assediato che ha dovuto conquistarsi metro per metro un minimo di praticabilità dello spazio pubblico ci dicono che il loro tentativo di instillare terrore con la violenza ha fallito. D’altronde questa lotta è una lotta che parla di molti temi diversi, dal diritto allo studio, con Comala, associazione culturale che ospita una delle più grandi aule studio di Torino e svariate altre attività per giovani e meno giovani che rischia di essere cancellata dalla strada di servizio di un supermercato. Con un parco, uno degli unici due presenti in quartiere che dovrebbe divenire l’ennesimo mostro di cemento (probabilmente figlio di un accordo illegale tra l’amministrazione Fassino ed Esselunga a quanto risulta dalle indagini giudiziarie) in piena epoca di transizione ecologica. Con un quartiere che da tempo è al centro delle mire speculative di palazzinari e cementificatori, ma vorrebbe invece avere i servizi basilari e che i propri luoghi della cultura venissero protetti.

Qui si evidenzia tutta l’ipocrisia di una città sempre più inospitale per i bisogni della maggior parte delle persone e sempre di più imperniata sulla speculazione e sul consumo. Ogni spazio per un dibattito pubblico su questi temi va conquistato con determinazione, e persino in queste condizioni una giornata come quella di oggi è una boccata d’aria perché strappa il velo sul modo in cui viene amministrato in dissenso da queste parti quando si vanno a toccare temi importanti.

Infine una notarella va destinata al Salvini di turno che come sempre si schiera dalla parte del più forte. Questa volta invece di sponsorizzare la Nutella fa una bella sviolinata ad EsseLunga, si sa d’altronde le campagne elettorali vanno finanziate e il Capitone non ha più la verve di una volta, ma il product placement è una buona alternativa.

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/UU5kfC7FDII” title=”YouTube video player” frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture” allowfullscreen ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

ABUSI IN DIVISAesselungaESSENONtorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

5 ottobre: abusi in divisa

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fenomeni di frammentazione degli habitat ed effetto margine al Parco del Meisino

La conoscenza dal basso che sta contribuendo a rafforzare la lotta per la salvaguardia del parco del Meisino è un tesoro inestimabile, che ci ricorda come la scienza non sia neutrale, ma qualcosa da poter utilizzare per amplificare le battaglie a difesa del vivente che portiamo avanti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: sequestrata l’aula occupata dall’Intifada studentesca al Politecnico

Dopo 4 mesi di occupazione l’aula occupata “Shereen Abu Akleh” è stata sequestrata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di frontiera bulgara contro volontari internazionali

Tra il 10 e l’11 settembre 2024, un gruppo di volontari internazionali ha subito una grave violazione dei propri diritti da parte della polizia di frontiera bulgara nella regione di Malko Tarnovo.