Gli addetti alla manutenzione dei treni notte occupano la fabbrica in via Partini, Roma
Oggi gli operai e le operaie addetti alla manutenzione dei treni notte italiani hanno occupato la fabbrica di via Partini a Roma.
dopo due mesi di cassa integrazione ordinaria e sei mesi di cassa integrazione straordinaria, gli operai e le operai sono esasperati oggi più di ieri, in quanto è da settembre che non vedono un quattrino.
Ora la situazione si fa pericolosa, perchè alla fine della cassa integrazione rimarranno con ogni probabilità, senza un lavoro, in quanto la nuova prorpietò ha deciso di vendere per aprire la porta a centri commerciali e residenze.
Si tratta sempre della solita speculazione edilizia, che non solo si PUO’ abbattere, come il caso INNSE insegna, ma si DEVE abbattere in nome del valore che il lavoro assume ancora di più in questo momento di “crisi”.
La storia, purtoppo, non si ferma solo qui. E’ anche la storia dei lavoratori di Wagon Lits, da mesi su una torre, da mesi in lotta in tutta Italia per combattere le disparità sociali che l’attacco alla mobilità provocherà.
E’ una grande storia, l’esempio di come le lotte non siano divise. Operai e operaie e precari e precarie uniti e unite contro questa trama di corruzione, appalti truccati, speculazione.
Ora più che mai è necessario rendersi conto che la liquidità in cui ci muoviamo come singoli deve diventare la nostra forza: capire che le ingiustizie che tutti e tutte stiamo subendo con diverse modalità e in diversi settori non sono altro che parte della stesso disegno, è solo l’inizio, ma è un grande passo avanti.
Solidali con gli operai e le operai delle fabbrica di via Pertini,
a testa alta, determinati/e, arrabbiati/e..ma sempre con il sorriso, andiamo avanti.
Tagliamo la ragnatela che vuole tenerci prigionieri.
Di seguito, il comunicato:
Oggi lunedì 20 febbraio, noi lavoratori della RSI Italia SpA (Rail Service Italia, ex Wagons Lits), in Cassa Integrazione straordinaria da 6 mesi (dopo 2 di ordinaria) abbiamo deciso di occupare la fabbrica di via Umberto Partini a Roma. Siamo 59 operai (33 metalmeccanici, 26 dei trasporti), addetti alla manutenzione dei Treni Notte. Da mesi non percepiamo il reddito che ci è dovuto e a settembre, quando scadrà la Cassa Integrazione, rischiamo di rimanere senza lavoro. La nuova proprietà (Barletta Srl) ha bloccato la produzione e vuole dismettere la fabbrica per realizzare abitazioni e centri commerciali.
1. Vogliamo i nostri soldi. Siamo stanchi di aspettare!
Nonostante gli accordi e le denunce Barletta srl non ci ha mai pagato l’anticipo della Cassa Integrazione ordinaria e impedisce l’anticipazione da parte dell’INPS della Cassa Integrazione straordinaria. Siamo da 7 mesi senza soldi. Ora Basta!
2. Vogliamo il ripristino dei Treni Notte.
La responsabilità strategica della nostra crisi è di Trenitalia. La scelta dell’AD Moretti di investire solo sull’Alta Velocità e di chiudere il servizio dei Treni Notte ha dato il via al licenziamento di 800 persone in tutta Italia. Per questo dal 24 novembre stiamo sostenendo i lavoratori che hanno occupato lo stabile di RSI di via Prenestina a Roma e i colleghi che a Milano sono saliti sulla torre della Stazione Centrale. La nostra è una lotta comune.
Chiediamo il ripristino dei Treni Notte, per un trasporto pubblico per tutti, per continuare il nostro lavoro.
3. Vogliamo un futuro. Impediamo la dismissione della fabbrica e del nostro lavoro.
Barletta srl ha rilevato l’azienda nel 2008 e, nonostante il lavoro non mancasse, ha deciso di cessare l’attività. Vogliono fare una speculazione edilizia per fare profitti facili, distruggendo il nostro lavoro. Grazie al cosiddetto “Piano Casa”, approvato da Governo, Regione Lazio e Comune di Roma, nelle aree industriali oggi è possibile costruire a fini residenziali senza oneri concessori (senza spese per cambi di destinazione d’uso).
Vogliono distruggere delle officine storiche, ancora funzionanti, per costruire palazzi e realizzare un grande affare. Tutto ciò a ridosso della Nuova Stazione Tiburtina che, invece di rilanciare il lavoro dell’indotto ferroviario, produce solo speculazione e disoccupazione.
Noi abbiamo un’altra idea. Impedire il cambio di destinazione d’uso. Salvare le Officine di via U. Partini, per salvare il lavoro e impedire un’altra speculazione.
4. Vogliamo risposte. Non promesse
Durante i tavoli di trattativa sindacale con il Ministero dello sviluppo economico e con il Comune di Roma abbiamo ricevuto rassicurazioni e impegni sulla tutela dell’area di via U. Partini e sul nostro futuro occupazionale. Ma fino a oggi sono solo promesse e nessuna certezza. Le istitituzioni stanno lasciando libera l’azienda di distruggere un patrimonio comune. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi. Vogliamo risposte chiare subito!
5.Vogliamo unirci.
L’occupazione è sostenuta anche da altri lavoratori e cittadini, movimenti e associazioni. Studenti, precari e lavoratori dei Treni notte uniti, perché la solidarietà oggi è fondamentale. La crisi e la disoccupazione dividono e scoraggiano. I governi invece di chiedere serietà alle imprese nella definizione dei piani insustriali, intendono smantellare i sistemi di tutela del lavoro conquistati negli anni (pensioni, ART. 18, Cassa integrazione straordinaria). Oggi dicono che è colpa dei lavoratori se i giovani sono precari e non trovano lavoro. Noi ci uniamo per dimostrare il contrario. Per rafforzare la nostra lotta e perché la nostra lotta può essere importante per la nostra città, per impedire che la speculazione e la rendita finanziaria-immobiliare distruggano definitivamente il lavoro e il territorio.
Uniamoci! Per difendere la nostra dignità e conquistare un futuro
OCCUPA/RSI via u.Partini (angolo Via Portonaccio)
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