InfoAut
Immagine di copertina per il post

Guernica sotto sgombero? non è un gioco a cui giocheremo per poco.

Le dichiarazioni del centrodestra, non portano nessuna novità, soliti proclami a favore della legalità, che appaiono ancor più ridicoli ora, che nell’immaginario collettivo sul simbolo del PdL non c’è più solo il tricolore, ma vallette, vassalli, bambole e cocaina..
Tuttavia è interessante notare che il centrodestra si sta esprimendo attraverso le parole di Barcaiuolo e Ricco, provenienti entrambi dalla circoscrizione 1, quella del centro storico, quartiere che vede la presenza del Laboratorio S.Co.S.S.A., parte integrante del progetto Guernica.
Barcaiuolo, noto rappresentante, a Modena, di quella parte del centro destra invischiata nel triste affare di coprire, riabilitare, e promuovere formazioni di spiccato stampo neo fascista, ha pubblicamente definito il Guernica come un covo di delinquenti, affaristi particolarmente esperti nelle pubbliche relazioni, e usando questa tesi, sferra il suo attacco alla giunta comunale, invocando un pronto intervento a difesa della legalità, incalzando sindaco ed assessori presentando mozioni in consiglio comunale.
Ricco, suo fido scudiero, presidente della circoscrizione centro storico, anche lui invischiato nella riabilitazione dei neofascisti va oltre. Alla legalità violata dall’occupazione affianca la pericolosità e la mancanza di sicurezza per chi, ignaro, frequenta l’ex cinema Nuovo Scala, inoltre si scandalizza per alcune scritte antifasciste comparse da poco in quartiere .Anche lui, ovviamente, richiama la giunta ad atteggiamenti che ribadiscano  fedeltà assoluta alla legalità.

Ora, che Barcaiuolo e Ricco, siano due feticisti delle operazioni repressive, liberticide, e militari, non è nuovo a nessuno, anzi siamo convinti che baratterebbero volentieri un festino ad Arcore (anche se forse la loro carriera politica non è ancora arrivata a questo livello) per partecipare ad un’azione squadrista nei confronti del Guernica. I contatti con chi fa queste cose non gli mancano…
Tuttavia è interessante che proprio loro si siano espressi in questi giorni. Forse questi illustri signori, fascisti in doppio petto, si sono resi conto che Modena non è terreno fertile per campagne revisioniste, ed iniziative che richiamano in città neofascisti da mezza Italia (forse anche per questo stanno sondando il terreno in provincia..), e proprio per questo motivo, forse, hanno questo accanimento verso  il Guernica.
Sappiamo benissimo che i fascisti, al giorno d’oggi, rialzano la testa in ricerca di spazio, dove i movimenti, le compagne ed i compagni “mollano la presa”.

Ebbene, questo spazio a Modena non c’è.

Il Guernica, nella complessità del suo progetto sociale, è inserito in tutti quei terreni in cui le carogne fasciste tentano di metter naso: il diritto alla casa, la difesa del territorio, la difesa dei lavoratori, gli studenti ed il mondo giovanile nel suo complesso, l’arte, la socialità e la cultura.
In tutti questi campi il Guernica è presente, con interventi forti, sociali, antirazzisti, antifascisti ed antisessisti, dimostrando che non saranno sgomberi su sgomberi a fermare questo progetto e i suoi interventi.

 

Veniamo ora alle dichiarazioni della giunta.

Poggi, assessore alle politiche giovanili, unico rappresentante della giunta ad esprimersi con regolarità sul Guernica, da l’impressione di essere sempre più solo. E’ un anno che ripete i soliti due concetti, legalità ed associazionismo, come premesse al dialogo, è incalzato dall’opposizione, e funge da parafulmine per il sindaco Pighi e compagnia bella.
Sitta, assessore all’urbanistica, ed esponente di spicco nelle file del Pd, è decisamente più netto di Poggi nella chiusura al Guernica. Soliti richiami alla legalità, alzata di tiro sulla nostra richiesta di allacciamento alla corrente elettrica (fatta ad un azienda privata!!), e richiamo ad una convivenza civile, nel rispetto delle regole, che a suo modo di vedere sono, nella “rossa” Modena, un esempio di partecipazione e democrazia.

Anche in questo caso il dato interessante sta proprio nel fatto che sia stato Sitta a parlare, l’uomo della fermezza, il più autorevole esponente di un’ala del vecchio P.C.I. modenese che si contraddistinse per essere stalinista, burocrate ed affarista. Conosciamo bene Sitta, ed anche la sua idea di città. Una Modena vetrina, capitale dei motori, con piazze sfavillanti, piscine e centri commerciali (coop..ovviamente) in ogni dove, palazzi moderni, cemento (ricordiamo le vicende che portarono allo sgombero del Libera), e grandi boulevard in cui possa far bella mostra di sé quel ceto di imprenditori e ricchi signori a cui tanto tiene il nostro assessore.
In questo scenario, ci pare, però, che ci sia un grande assente, il proletariato!

Le case che Sitta vorrebbe tirar giù per far posto a piazze e palazzi eleganti, sono quelle in cui migliaia di lavoratori, colpiti dalla crisi, vivono, e faticano a pagarne gli affitti; la sua città non prevede alcuna forma di alterità, non prevede studenti che si sono stancati di pagare dei trasporti pubblici inefficienti (nella città di Sitta che senso ha il trasporto pubblico??? Hanno tutti la Porsche!), che rialzano la testa di fronte all’imbarbarimento del loro futuro, non prevede esperienze culturali che non siano appiattite sul ricco menu di eventi e celebrazioni che, con tanto spreco di soldi ed energie, vengono proposte dal Pd, dal Comune, o dalla cassa di Risparmio. Ovviamente non prevede esperienze di autogestione, che possano mettere in discussione tempi e spazi dettati dal capitale, ai quali dovremmo continuare ad asservirci; la sua città non prevede l’aggregazione nelle strade e nelle piazze, in quanto vetrine, non prevede la presenza di una fascia di popolazione migrante, che non china la testa ai ricatti e alle minacce che gli piovono addosso da centrodestra e centrosinistra.

Forse il Partito Democratico è un po’ in difficoltà nel gestire la questione Guernica se tra tanti ha preso parola proprio Daniele Sitta.
Le ragioni di questo sono evidenti: ogni sgombero, ogni atto repressivo, attuato nei confronti del Guernica, delle sue occupazioni, e del suo progetto politico, sociale e culturale, si sono rovesciate contro la giunta.
Il Guernica né è sempre uscito più forte, con più consenso e solidarietà attiva da parte di tanti cittadini, ha esteso e rilanciato i suoi interventi politici, ha ingrossato le sue fila militanti, ed ha reso la sua presenza in città ancora più diffusa.

Tutto ciò non è casuale, è il progetto Guernica, così com’è nato e cresciuto, che ha determinato questa forza, è la scelta di ragazze e ragazzi, giovani e non, che stanchi di pagare sulla loro pelle le conseguenze della crisi, latente da anni, hanno deciso di fare una scelta di parte, di schierarsi, di essere antagonisti al sistema di cose presenti ed al potere costituito.
In questo non c’è nulla di strano o di anacronistico, in questi giorni il Nord Africa è un focolare perenne di insurrezioni, rivolte, e attacchi ai palazzi di potere, che si estende a macchia d’olio, l’Europa stessa è attraversata da conflitti e lotte che in alcuni casi sono assoluta novità (pensiamo agli studenti inglesi..).
C’è l’emergere di una soggettività nuova, gioiosa nel riappropriarsi del proprio futuro, ma rabbiosa e determinata di fronte a chi tenta di impedirglielo, che ha fatto capolino anche in Italia sulla scia del movimento studentesco, l’ha caratterizzato, ed è sempre pronta a riversarsi nuovamente nelle strade.
Tutto ciò è arrivato anche a Modena, pensiamo alla giornata del 14 dicembre, quando un corteo autorganizzato di studenti, ha preso possesso delle strade, in barba a chi ha tentato fino all’ultimo di ricondurlo in una logica di compatibilità, ha rotto ogni schema, e si è posto come referente per tanti settori di classe, a cui ora spetta il dovere di seguirli.
Il Guernica, in questo anno abbondante di occupazioni, è la casa naturale di questi soggetti, è il luogo in cui si incontrano, si riconoscono, si rendono consapevoli della loro forza, e dal Guernica scendono nelle strade e nelle piazze, per cambiare il loro futuro a partire dalla loro vita in questa città.

E’ per questi motivi che il Guernica non può temere un prossimo sgombero.  Di spazi abbandonati, lasciati al degrado o alla speculazione edilizia, a Modena, ce ne sono tanti.  Tra i ragazz* dello spazio Guernica c’è la consapevolezza di resistere un minuto più di loro. Consapevolezza, che cresce ad ogni assemblea, durante le serate di musica o di cultura, nei conflitti nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle strade e nelle piazze, nei corsi della palestra antirazzista, ai corsi di fotografia; Consapevolezza che tutti i giorni viene sperimentata con un altro modo di stare insieme, che trascende dalle possibilità economiche, dalle provenienze geografiche, dalle abitudini e dai comportamenti di ognuna ed ognuno di noi.

Infoaut Modena

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

GuernicaModenaspazi sociale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sorvegliare e punire, anche a sprezzo del ridicolo. Succede a Modena

Perché la digos spia due pensionati modenesi? La denuncia del Comitato Verità e Giustizia per i Morti di Sant’Anna

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Liberə Tuttə – Corteo anticarcerario a Modena 12/03

Domenica 12 Marzo – ore 14.00 | Piazzale Primo Maggio – MODENA

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Modena: sciopero provinciale Si Cobas per il maxi-processo Italpizza. In 66 alla sbarra

Il sindacato di base Si Cobas ha promosso per la giornata di ieri, lunedì 20 febbraio, a Modena, uno sciopero provinciale in occasione di una nuova udienza del maxi-processo Italpizza, che vede alla sbarra decine di operai, sindacalisti e solidali: 66 imputati per gli scioperi, vittoriosi, del 2018 e 2019 che costrinsero l’azienda a rinunciare […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

INCREDIBILE DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MODENA: Italpizza è equiparata allo Stato, e il sindacato dovrebbe risarcirla come tale

Riprendiamo dalla pagina facebook del Si Cobas di Modena la notizia sull’assurda decisione del Tribunale, l’ennesimo precedente che si inserisce nella strategia di normalizzazione del dissenso sociale che sta diventando sempre più articolata a livello nazionale. Oggi, lunedì 3 ottobre 2022, nel corso dell’udienza preliminare per il maxi-processo Italpizza, il Tribunale di Modena ha preso […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MODENA: REPRESSIONE CONTRO I SI.COBAS, DAI MAXIPROCESSI ALLE RITORSIONI DELLA QUESTURA CONTRO CHI LOTTA

A Modena prosegue la repressione contro lavoratori e lavoratrici attivi nel sindacato di base e conflittuale Si.Cobas. Nella giornata di questo 6 dicembre 2021 si è tenuta la seconda udienza del maciprocesso  che vede imputati 86 lavoratori iscritti al Si Cobas per aver preso parte agli scioperi davanti ai cancelli della Alcar Uno, grande azienda […]