La crisi? Boom dei pignoramenti e taglio dei consumi
Vero e proprio boom sul fronte dei pignoramenti ed esecuzioni immobiliari che seguono all’impossibilità di molte famiglie di far fronte al pagamento dei mutui. La denuncia arriva dai consumatori di Adusbef e Federconsumatori che sintetizzano i dati degli ultimi anni. Intanto, da un’altra associazione di consumatori, Codacons, arriva la conferma che la situazione reddituale delle famiglie è più che drammatica. In 7 anni di crisi, dal 2007 ad oggi, ogni famiglia italiana ha lasciato sul terreno 3.300 euro di mancati consumi, circa 1.300 euro a testa neonati compresi, che sommati tra loro portano ad un calo della spesa drammatico di 80 mld di euro.
“Se tra il 2008 ed il 2012 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 97,8 %, arrivando a sfiorare i 46.000, per il 2012 ci potrebbe essere una ulteriore crescita con un più 12,3%, superando così il 110% nel 2008-2013. Oltre 105.000 case dunque mandate all’asta ed altrettante famiglie gettate nella disperazione, da banche spietate”, dicono ad una sola voce Elio Lannutti e Rosario Trefiletti di Adusbef e Federconsumatori.
E’ Prato a registrare la crescita percentuale maggiore, con un +50,7% e + 108 pignoramenti (da 213 a 321); seguita da Bolzano con un + 44,3%; terza Cagliari con un + 41,1%; quarta Roma, con + 32,6%; quinta Torino con + 31,8%; sesta Como con + 31,7%; settima Taranto + 31,4%; ottava Modena + 30,4%; nona Monza + 27,7%; decima Lecce + 23,4 per cento. In termini assoluti a Milano l’aumento maggiore con + 981 e 6.130 pignoramenti stimati nel 2012; seguito da Roma, con + 884 e 3.591 stimati nel 2012; terza Torino, con + 837 e 3.471 pignoramenti; quarta Monza (+403 e 1.857; quinta Verona + 398 e 2.472 pignoramenti; sesta Bari con + 260 e 1.650 pignoramenti; settima Lecce, con + 359 e 1.890; ottava Como, con + 356 e 1.479 pignoramenti; nona Bergamo con + 250 e 1.701 pignoramenti stimati; decima Cagliari, con + 240 e 824 pignoramenti stimati nel 2012.
Se si sommassero gli aumenti dei pignoramenti dal 2006 (+23%); 2007 (+19%); 2008 (+22,3%); 2009 (+ 15,7%); 2010 (boom del + 31,8%); 2011 (+5,2%); 2012 (+22,8%), si arriverebbe, dicono ancora Adusbef e Federconsumatori, ad un incremento del + 139,8% in sette anni, con la sparizione totale di una città, a scelta, come Udine, Andria, Arezzo o Ancona.
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