La lotta paga!
Un diritto reclamato a gran voce nella giornata di lotta del #19A torinese, in cui i rifugiati/e hanno occupato gli uffici dell’anagrafe centrale ottenendo infine un incontro per questa settimana in cui discutere soluzioni tempestive a questo problema.
L’incontro di oggi con l’anagrafe ha portato quindi un primo importante risultato: tutti i rifugiati e le rifugiate presenti sul territorio torinese hanno ottenuto la garanzia di una residenza collettiva; unico requisito per ottenerla è che si faccia riferimento ad un’associazione. Questa, però, non deve necessariamente essere già costituita ma potranno essere gli stessi rifugiati a fondarne una appositamente e a prendere in mano l’ottenimento della residenza, rifuggendo dunque da quei meccanismi dell’associazionismo affidato a terzi che li ha sempre condannati ad un becero assistenzialismo fatto di soluzioni temporanee ed emergenziali.
Ancora una volta, la lotta paga e i risultati ottenuti con la determinazione espressa nella giornata del 19 aprile ne sono testimonianza…certo la battaglia è ancora lunga ma dopo la riappropriazione (tramite l’occupazione delle palazzine) di un diritto fondamentale quale quello ad un tetto sopra la testa, l’ottenimento della residenza segna un altro piccolo risultato.
Dato ancor più significativo: questo risultato non è stato raggiunto da una qualche associazioncina o partito ma dal lavoro quotidiano e determinato di tanti compagni e compagne che lo hanno imposto con una vertenza dal basso all’ufficio centrale dell’anagrafe. Il merito è quindi di chi ha lottato: i rifugiati e le rifugiati, i compagn* del Comitato di solidarietà, i centri sociali Askatasuna e Gabrio, Usb e i tanti uomini e donne che ci hanno messo tempo, lavoro ed energia. Chissà che questa vicenda non possa fungere da precedente per altre situazioni….
Ascolta Andrea del Comitato di Solidarietà con Rifugiati e Migranti:
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