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La lotta per la casa sperimenta un nuovo passaggio a Modena

Ciò che l’amministrazione massimamente teme sta infatti cominciando a verificarsi: attorno ad una comunità resistente di famiglie che condividono il bisogno primario della casa si è oggi aggregata una prima ricomposizione di figure sociali nuove. Studenti, precari, lavoratori, cittadini sensibili al tema della speculazione edilizia e dell’uso criminale dei territori hanno incontrato gli occupanti, vanificando di fatto le dichiarazioni del sindaco in persona che negli ultimi giorni si era pubblicamente espresso affinchè la piazza non venisse concessa a chi pratica forme illegali di azione politica.

Circa trecento persone sono partite da Piazza Sant’Agostino in un corteo che ha fin da subito dimostrato la determinazione e la chiarezza d’intenti di questa comunità eterogenea. Il problema della casa è stato riconosciuto come una questione di primaria importanza, tuttora irrisolta nonostante le amministrazioni locali continuino a millantare l’efficacia di forme di welfare adeguate. Dagli interventi è emersa una realtà del tutto differente da quella propagandata dalle istituzioni: sono state chiaramente indicate le forze economiche che puntano a fare cassa sulla svendita degli edifici pubblici abbandonati; si è dichiarato che si tratta degli stessi potentati che quotidianamente erodono il welfare, la scuola, la sanità e i servizi per tutti i cittadini.

Al grido di ‘Mai più senza casa’ le vie limitrofe al centro cittadino sono state attraversate da una comunità che ha deciso di porsi come problema per chi governa questa città. Il presidio finale in Piazza Matteotti ha impedito il tranquillo svolgimento di un normale sabato pomeriggio modenese: gli interventi dei bambini del Doposcuola Popolare, le dichiarazioni dei solidali, il supporto arrivato dagli occupanti bolognesi di Social Log hanno mostrato alla città che una vera opposizione sociale sta prendendo forma, e non potrà essere gestita in maniera indolore.

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