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Lazio, approvata la Delibera Attuativa del Piano per l’Emergenza Abitativa: ora lottiamo più forte!

La Regione Lazio ha approvato la Delibera Attuativa del Piano per l’Emergenza Abitativa per Roma: ORA LOTTIAMO PIU’ FORTE !!

Martedì 15 marzo 2016, è stata approvata dalla Giunta Regionale la delibera attuativa del Piano Straordinario per l’Emergenza Abitativa per Roma, fermo al palo da oltre due anni. Grazie ai movimenti si è riusciti, sotto la spinta incessante delle continue e forti mobilitazioni, a costringere la Regione Lazio a darsi una smossa. 200 milioni di euro saranno investiti in un programma destinato alle occupazioni, ai residence ed alle graduatorie generali, che prevede circa 1200 alloggi, di cui circa 750 ricavati da completamenti e nuove costruzioni ATER e circa 450 da realizzare attraverso progetti di recupero e autorecupero di immobili di Roma Capitale (fra cui diverse occupazioni da trasformare). A questi 1200 appartamenti si aggiungono gli alloggi invenduti che verranno acquistati dall’ATER con un finanziamento di 30 mln di euro e quelli realizzati mediante il recupero di parte dell’ex IPAB Istituto Romano San Michele finanziato con risorse aggiuntive.

Si tratta di una risposta indubbiamente insufficiente rispetto alla dimensione del problema, ma importante perché strappata dopo anni di mancanza totale di risposte. L’approvazione della delibera regionale segna quindi, soprattutto, un punto a favore delle lotte, di chi crede nella possibilità di riconquistare dal basso e collettivamente un diritto sempre più negato, contrastando i processi di cancellazione dell’edilizia popolare e di dismissione del patrimonio pubblico in atto. Ora gli abitanti delle occupazioni avranno uno strumento in più per rivendicare il blocco degli sgomberi e la cancellazione dell’ infame art. 5 della legge Lupi; gli abitanti dei residence avranno più forza nell’affermare che dai centri di assistenza abitativa temporanea di Roma Capitale si esce solo con l’assegnazione della casa popolare e non con la vergognosa proposta del Buono Affitto; le tantissime persone in graduatoria avranno la possibilità di immaginare e di pretendere che la casa gli venga consegnata davvero e non essere destinati ad aspettare, forse invano, una vita.

Tutte insieme queste tre categorie ora potranno pretendere che le case vengano consegnate subito e più in generale la città di sotto dell’emergenza e della precarietà abitativa, ora potrà ripartire rivendicando – su un impianto esistente – maggiori risorse ed un numero di alloggi adeguato, reclamando soprattutto una più radicale inversione di tendenza per un investimento serio e strutturale per l’edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e per il diritto all’abitare. Per queste ragioni appare a questo punto necessario non perdere un minuto di tempo, ma sfruttare gli spazi e le possibilità aperte per rilanciare la lotta, ben consapevoli dei pericoli che già si mostrano all’orizzonte. Il riferimento non casuale è rivolto solo in parte ai corvi del ceto politico sindacale e di partito, che come sempre preferiscono ostacolare le conquiste popolari, per difendere i loro privilegi, i loro stipendi, il loro potere di controllo sulle persone e la loro influenza sulle istituzioni. Assai più preoccupante e grave, è che il Comune di Roma amministrato dai prefetti, che dovrebbe allo stato attuale del commissariamento esclusivamente svolgere una pratica di ordinaria amministrazione, si stia scagliando con enorme livore ideologico contro l’attuazione del Piano Straordinario per l’Emergenza Abitativa, minacciando persino di sabotarlo nella sua concretizzazione.

Anche alla luce dell’importante partecipazione alla manifestazione di sabato scorso contro i tagli alla spesa sociale, contro le privatizzazioni, contro sfratti e sgomberi, la precarizzazione e il DUP (Documento Unico di Programmazione) varato da Roma Capitale, occorre riversare ed amplificare il potenziale delle energie espresse, non dentro perdenti logiche elettoralistiche, ma nello sviluppo delle lotte e dell’autorganizzazione, rovesciando la guerra ai poveri, i tagli e le privatizzazioni targati Tronca e Gabrielli.

Movimenti per il Diritto all’Abitare

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