Livorno: 9 gennaio inizia il processo per l’assalto alla prefettura
L’assalto alla prefettura fu il culmine di una tre giorni di scontro tra realtà di movimento , precari e disoccupati e la questura cittadina agli ordini del potere locale.
Prima la contestazione a Bersani presso la stazione marittima con due violente cariche e numerosi contusi. Il giorno seguente un presidio di protesta veniva nuovamente caricato a freddo in piazza Cavour con altri feriti, anche tra i passanti, e tentativi di arresto di alcuni militanti.
Il terzo giorno la risposta della città. Un corteo determinato , convocato in poche ore, sfila per le vie del centro ingrossandosi strada facendo. Più di mille persone si dirigono versa la questura e la prefettura al grido “fuori il PD da Livorno”.
Davanti al palazzo del governo il cosiddetto assalto con bombe carta, lamperogeni e transenne.
Il febbraio successivo scatta la rappresaglia. Numerose perquisizioni e richieste di arresto. Quasi trenta persone vengono indagate e nonostante gli arresti non siano confermati, da allora 5 militanti sono sottoposti all’obbligo di firma tre volte a settimana.
Il soggetto più colpito è stato come al solito L’Ex Caserma Occupata che fin da subito, nonostante venga chiesto a gran voce, decide di non dissociarsi nè politicamente nè moralmente da quei fatti.
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