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Livorno non si piega. Prima udienza per l’assalto alla Prefettura

Non si tratta di una novità. Da tempo la magistratura ha esplicitato un disegno volto a spezzare le reti di solidarietà costruite dai compagni e dalle compagne di Livorno. Recentemente infatti, nel mese di novembre, 16 denunce sono state inoltrate a seguito delle perquisizioni a danno dell’Ex Mutua di via Ernesto Rossi, all’interno della quale vivono una decina di famiglie che erano rimaste senza casa e dove è stato allestito un centro di riuso e riciclo, un ostello e un consultorio gratuito.

Nel pomeriggio di ieri si è tenuto un presidio informativo e di solidarietà agli indagati in piazza Cavour, la stessa piazza che fu teatro il primo dicembre di un anno fa delle violente e indiscriminate cariche delle forze dell’ordine contro i manifestanti che protestavano contro l’aggressione avvenuta durante la contestazione a Bersani alla Stazione Marittima due giorni prima. Questi abusi provocarono la rabbiosa e legittima reazione di un’intera città nella giornata del due dicembre.
Decine e decine di militanti e simpatizzanti degli spazi occupati, ma anche molti cittadini curiosi di conoscere la questione si sono avvicinati al banchetto del presidio per prendere i volantini, salutare gli indagati ed esprimere personalmente la loro solidarietà. Molte le firme per l’appello di solidarietà e tante anche le richieste di aggiornamenti su questo processo e su altri che vedono attualmente impegnato il movimento livornese, uno su tutti il maxi decreto penale che condanna 20 militanti al pagamento di 100.000 € per l’occupazione della Fortezza Nuova nel 2010.

L’iniziativa promossa dal comitato “Livorno non si piega”, nato a inizio 2013 al fine continuare un lavoro di informazione sui fatti di quei giorni e di tutela legale, è stata preceduta dall’assemblea pubblica svoltasi domenica 5 presso la ex Caserma occupata e dalla conferenza stampa del 7 gennaio.

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