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Lo sciopero indefinito dei professori nelle Baleari rilancia

Questo sciopero ad oltranza ha preso piede a partire da lunedì 16 Settembre, coinvolgendo direttamente tutti i 165mila alunni e oltre 14mila professori. La lunghezza con cui si sta dando la sospensione per protesta dalle attività educative non poteva essere minimamente concepibile senza il sostegno attivo della popolazione che si è riconosciuta nelle istanze portate avanti dalla Marea Verde locale.  Di fatto, i motivi che hanno portato a questa ondata di malcontento sono parecchi, ma ruotano attorno ad una cardine culturale che è quello dell’applicazione della riforma sull’insegnamento in tre lingue delle materie frontali; in castigliano, catalano e inglese.

Quest’applicazione, promossa dal Governo dell’isola a targa Partido Popular, é stata causa di provvedimenti esemplari verso chi iniziava a presagire che dall’alto non venissero più ascoltati i forti dubbi esposti dai consigli scolastici, come accaduto per tre dirigenti scolastici espulsi a Mallorca quest’estate. La cocciutaggine degli emissari governativi nelle isole di fronte a questo nodo,che é cetrale nella delineazione di un riconoscimento di una politica autonoma nelle Baleari, ha accresciuto nei sindacati un tempo frazionati la convinzione di arrivare a uno sciopero non più intermittente, ma che avesse una temporalità indefinita e una adesione generalizzata. Solo UGT e L’Associazione “Padri e Madri della Spagna” non hanno aderito. Così, quella che doveva essere una protesta settoriale è esplosa, inglobando il malcontento verso il Governo centrale e la situazione di stagnazione economica ancor più evidente in località che hanno nel turismo e nei servizi una risorsa fondamentale.

Ieri in centomila hanno manifestato a Palma di Mallorca: si tratta della manifestazione più grande di tutta la storia dell’ arcipelago. Da Barcellona, diverse centinaia di persone hanno risposto occupando Plaça San Jaume in solidarietà. L’adesione crescente allo sciopero degli insegnanti non riguarda semplicemente una questione identitaria come potrebbe essere percepita a primo impatto: di fatto,la diatriba sull’insegnamento trilinguista si interseca a quella riguardante la precarizzazione quotidiana del ruolo dell’insegnamento e dei diritti basilari degli alunni e delle loro famiglie di fronte ai ricatti e ai tagli del Governo.“SomTotsDocents”,”siamo tutti docenti”, è un messaggio che,esondando dalle Baleari, pare destinato a contagiare le comunità spagnole in quello che in embrione può divenire un processo di sciopero sociale intergenerazionale.

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