
Logistica: facchini e solidali in corteo a Parma (SI.COBAS) e Vicenza (ADLCOBAS)

PARMA – La corrispondenza da Parma delle 15.45, quando il corteo Si.Cobas è appena partito dietro la parola d’ordine “Basta repressione contro le lotte nella logistica”, con Alessandro, della nostra redazione.
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VICENZA – La corrispondenza delle 16 da Vicenza con Gianni Boetto, di Adl Cobas, anche qui con il corteo che ha appena mosso i primi passi, dietro la parola d’ordine “Se toccano uno, toccano tutti”.
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PARMA SI.COBAS – Di seguito, il documento con cui il Si.Cobas ha indetto il corteo di sabato 30 gennaio a Parma:
- Per il reintegro immediato con le giuste mansioni e i livelli corretti per i facchini della Bormioli di Fidenza
- Contro la Santa alleanza delle istituzioni, Bormioli, destra e sinistra dei partiti parlamentari, Cgil, cisl , che vogliono, attraverso il cambio di appalto, eliminare le conquiste fatte precedentemente dei lavoratori e licenziare chi di loro si oppone;
- Per l’unità dei lavoratori di tutti i settori contro l’attacco del governo alle nostre condizioni di vita e di lavoro, Contro il job’s act
- la Bormioli pur di non concedere 1200 euro ( 40 euro al mese per 30 operai) subisce un danno per gli scioperi di centinaia di migliaia di euro, il tutto per imporre il totale controllo e schiavitù nel magazzino.
VICENZA ADL COBAS – Di seguito, il documento con cui Adl Cobas ha indetto il corteo di sabato 30 gennaio a Vicenza:
Lunedì 18 Gennaio, senza preavviso, Prix  ha disdetto anticipatamente ed unilateralmente l’appalto con la Coop.  Leone all’interno del magazzino Prix di Grisignano di Zocco. Una  settantina di lavoratori e lavoratrici si è trovata improvvisamente in  mezzo a una strada. Stiamo parlando di persone che lavorano anche da  10-15 anni all’interno di quel magazzino, che di fronte a un cambio  d’appalto hanno solamente chiesto di non perdere i diritti acquisiti in  anni di fatiche come ad esempio scatti d’anzianità e livelli.
 La truffa dei continui cambi d’appalto tra cooperative viene utilizzata  sia per abbassare il costo del lavoro, sia per effettuare finte  neoassunzioni a lavoratori che in realtà lavorano nello stesso posto di  lavoro da anni, e di conseguenza approfittare degli sgravi fiscali  previsti dal Jobs Act (9750 euro in tre anni per ogni “neoassunto”).
 Quello che è successo al Prix è possibile, perchè nel settore della  logistica non esiste l’obbligo di riassunzione di tutti i lavoratori in  caso di cambio d’appalto.
 Nelle  scorse settimane si sono sviluppate iniziative di lotta che hanno posto  come rivendicazioni il riconoscimento di alcuni obiettivi già ottenuti  in moltissimi altri magazzini del settore: avere garanzie in caso di  cambio di appalto, avere delucidazioni in merito alla chiusura del  magazzino MaxiD di Montegalda dove operano 120 lavoratori, ottenere  malattia e infortunio integrati al 100%, istituti contrattuali al 100%,  un buono pasto, il riconoscimento dell’anzianità pregressa e la mezz’ora  di pausa retribuita.
 In risposta a queste lotte, è stato convocato dalla Regione Veneto un  tavolo, che ha visto la partecipazione, oltre che della Regione Veneto,  nella figura dell’Assessore Reg. al Lavoro Donazzan, della provincia di  Padova, di Cgil, Cisl e Uil, Legacoop, le società Prix, DesparAspiag,  Trasporti RomagnaMg Service, Alì, Unicomm, avente come titolo: “contro  le mobilitazioni selvagge”. Alla fine, è stato partorito da questi  soggetti una lettera per chiedere ai Prefetti il “ripristino della  legalita” e l’agibilità dei cantieri in caso di comportamenti  “intimidatori” verso la Committenza, svelando così l’intreccio di  interessi che legano committenti, sindacati corrotti e mondo politico.
 Il sistema del cambio d’appalto, una vera e propria truffa, è possibile  con la complicità dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil che, invece  di esprimere solidarietà ai lavoratori messi in mezzo a una strada,  hanno deciso di costituire un’alleanza con i padroni contro i  lavoratori. E’ sempre più evidente che l’obiettivo è quello di spezzare i  fronti di lotta che, questi sì, cercano di riportare legalità e  giustizia all’interno dei magazzini.
 Per questo sabato scenderemo in piazza a Vicenza, invitando tutte e  tutti coloro che si riconoscono in questo appello, perchè quella dei  lavoratori e delle lavoratrici del Prix è una battaglia di tutti e  tutte, per difendere in tutti i posti lavoro diritti, reddito e dignità,  contro le mafie degli appalti e contro l’arroganza di committenti che  pensano di avere schiavi anziché lavoratori.
- Reinserimento dei 70 lavoratori del magazzino Prix, messi in mezzo a una strada, con le stesse condizioni contrattuali di prima.
- Garanzia del posto di lavoro per i 124 lavoratori del magazzino Dial di Montegalda in chiusura
- Obbligo di riassunzione di tutti i lavoratori in caso di cambio d’appalto con mantenimento dei diritti acquisiti
- No alle finte “neoassunzioni” del Jobs Act
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