Madrid,10/04: manifestazione per i detenuti e le detenute del 22M
Giovedì 10 aprile si terrà a Madrid una manifestazione per richiedere la libertà immediata di tutti e tutte le detenute e per coloro su cui pendono accuse gravi dopo la manifestazione del 22 marzo a Madrid, quando circa 2 milioni di persone hanno percorso le strade della capitale spagnola, rifiutandosi di pagare il debito e per chiedere casa, reddito, servizi pubblici e lavoro. Attualmente vi sono infatti ancora 11 persone in carcere, arrestate in seguito alle brutali cariche della polizia durante la Marcia per la Dignità.
Pubblichiamo qui sotto l’appello alla manifestazione:
Lo scorso 22 marzo le strade di Madrid hanno accolto 2 milioni di persone di tutto lo Stato spagnolo, in una manifestazione che qualsiasi persona con un minimo di umanità dovrebbe appoggiare. In quell’occasione abbiamo reclamato una vita degna, lavoro, casa, servizi sociali per tutti e tutte e il no al pagamento del debito.
Con un grandissimo appoggio popolare, le Marce per la Dignità avanzarono pacificamente per più di 5 ore dalla stazione di Atocha fino a piazza Colon, in un clima di lotta e solidarietà tra i popoli, che non ha precedenti da decadi. Sin dall’inizio, le Marce hanno attraversato tutto lo Stato spagnolo facendo assemblee in ogni luogo dal quale passavano, portando un’autentica democrazia in ogni paese e ricevendo la solidarietà della gente.
Di fronte a tale dimostrazione di dignità e democrazia, il sistema non ha argomenti e la sua unica risposta è la repressione: silenzio mediatico, repressione politica e repressione poliziesca ricevuta durante il tragitto, imponendo cambiamenti di percorso in vie impraticabili per ostacolare la marcia, così come poliziotti per impedire lo svolgimento delle assemblee, controlli ingiustificati nelle strade con più di 100 autobus fermati, causando ritardi da una a tre ore. L’accanimento repressivo arrivò al suo massimo picco a Madrid: uno dispiegamento di polizia sproporzionato di 1.700 agenti in tenuta antisommossa, utilizzato per spaventare e reprimere il popolo, con cariche effettuste prima della conclusione della marcia e senza ascoltare le richieste fatte al megafono di fermare la mattanza in atto da parte della polizia. Si cercava di aprire i telegiornali con immagini di violenza. Hanno utilizzato manganelli, pallottole di gomma e gas lacrimogeni in un montaggio creato ad arte dal Governo per ledere il legittimo diritto di unirsi e manifestare.
Gli e le arrestate furono maltrattate: otto ore in piedi contro la parete, mani in alto, negando loro acqua e cibo per 24 ore. Alle donne non è stato neanche permesso cambiare l’assorbente. Sono stati tenuti 37 ore alle dipendenze della polizia prima di passare alla disposizione giudiziaria.
La persecuzione poliziesca è arrivata a limiti allarmanti quando domenica 6 aprile hanno detenuto ancora 9 persone, considerate come persone sospette di disordini, che nemmeno di trovavano in città il giorno 22 marzo.
Per questo, esigiamo al regime che ritiri le accuse pendenti su tutti e tutte le persone sotto inchiesta e la libertà immediata dei compagni e delle compagne arrestare. Esigiamo inoltre la destituzione della delegata del governo e del capo di polizia di Madrid, che consideriamo responsabili diretti dell’attacco. Allo stesso modo chiediamo la dimissione del Ministro degli Interni.
Non è tempo di lamentarsi, è tempo di lottare!
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