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Martedì 25, giornata di mobilitazione: liber* tutt*, dalla parte degli spazi di autogestione! #standup4excuem

LIBER* SUBITO!

#standup4excuem 


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MARTEDì 25 SARA’ LA PRIMA OCCASIONE PER DARE NUOVAMENTE CORPO ALLE PAROLE RESISTENZA E SOLIDARIETA’. IN STATALE E’ STATO CONVOCATO IL PRIMO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DOPO GLI ARRESTI DI 7 RAGAZZI IN SEGUITO ALLE VERGOGNOSE CARICHE RICHIESTE DA RETTORE E CDA SUBITO DOPO LO SGOMBERO DELLA LIBRERIA EX CUEM AUTOGESTITA.

CHI E’ ORA AI DOMICILIARI NON E’ SOLO, VOGLIAMO CHE TORNI PRESTO LIBERO. ROMPIAMO L’ISOLAMENTO, MOLTIPLICHIAMO LA SOLIDARIETA’.

SIAMO DALLA PARTE DEI TERRITORI RESISTENTI E DEGLI SPAZI SOCIALI, DI AUTOGESTIONE E ALTERNATIVA CULTURALE, SIAMO DALLA PARTE DI CHI RESISTE E SI METTE IN GIOCO PER COSTRUIRLI E DIFENDERLI QUANDO VENGONO ATTACCATI.

 

MARTEDì 25

-DALLA MATTINA: lavori in libreria…l’autorecupero è a buon punto e non si ferma!

-ORE 14.30: INIZIO DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE…NON MANCARE, PORTA LA TUA SOLIDARIETAì E UN LIBRO PER LA EXCUEM!

-ore 17: incontro con TANO D’AMICO “IMMAGINI E MOVIMENTO, dai contadini di Munzer e la Comune di Parigi”
http://it.wikipedia.org/wiki/Tano_D’Amico

-ore 18: aperitivo benefit per i ragazzi arrestati con la presentazione del nuovo disco “Mala Testa” di e con ALESSIO LEGA http://alessiolega.bandcamp.com/

Mercoledì 19 giugno alle 6 di mattina la polizia si è presentata nelle case di dieci ragazzi e ragazze per i fatti del 6 maggio. Sette di loro sono agli arresti domiciliari, tre indagati a piede libero. Le accuse sono resistenza, danneggiamento e travisamento.

Quei giorni li ricordiamo tutti. Il rettore Gianluca Vago decise di sgomberare e distruggere gli spazi della libreria Ex-Cuem. Ci fu subito una reazione: un’assemblea molto partecipata decise di occupare un’auletta inutilizzata all’interno dell’università per proseguire con il progetto della libreria. La polizia autorizzata dal rettore Vago non si fece scrupoli a caricare gli studenti, i solidali e chi in quel momento si trovava nei pressi dell’auletta occupata per sgomberarla.

Nei giorni seguenti ci fu una grossa mobilitazione con cortei in città, fu impedito l’ingresso della polizia nell’ateneo e furono ri-occupati gli spazi della libreria. Allo stesso tempo altre esperienze universitarie si sono mobilitate in tutta Italia: anche a Napoli gli studenti sono stati caricati in piazza, sia dai fascisti che dalla polizia; a Bologna è stato occupato il rettorato; a Roma si sono verificate diverse azioni di solidarietà.

Da quel momento l’Ex Cuem è stata ricostruita ed è tornata a vivere.

La difesa dell’Ex-Cuem non è una battaglia isolata. Gli attacchi polizieschi e dell’amministrazione universitaria rivolti contro la libreria seguono le stesse modalità che vediamo tutti i giorni in Val Susa, le stesse che hanno portato alle rivolte per Gezi Park a Istanbul e in tutta la Turchia o alla cacciata della polizia a Bologna durante un’assemblea in piazza; le stesse modalità con cui ogni giorno vengono sfrattate le famiglie che non riescono a pagare l’affitto, le stesse con cui la polizia decide di sgomberare chi si organizza e vive in collettività in spazi che sarebbero altrimenti vuoti.

I fermi, gli arresti e le misure cautelari non rappresentano altro che il becero tentativo di fermare un’unica grande lotta che si diffonde e contagia tutti i luoghi in cui l’autorganizzazione a partire dai propri bisogni diviene una bandiera e un’irrinunciabile strumento di lotta.

E’ con gioia e orgoglio che affermiamo che ogni sforzo su questo piano è stato e sempre sarà vano: la consapevolezza del forte legame e dei progetti che tengono unite le nostre battaglie va di pari passo con i legami che abbiamo stretto all’interno della Libreria in un anno di occupazione, così come tra i boschi della Valle o con le famiglie degli sfrattati. La solidarietà è la nostra arma più forte e non esiste arresto che possa minare le sue basi. E’ per questo motivo che a difendere l’Ex-Cuem non c’erano solo i suoi occupanti e gli studenti della Statale, ma anche compagni e compagne e tutti i solidali.

Ci rinchiudono per aver resistito. Siamo fieri di averlo fatto, siamo in un momento storico in cui il termine resistenza assume un valore per noi totalmente positivo.

Se resistere è un reato, siamo tutti recidivi.

Facciamo un appello a tutti coloro che in questo momento sono sotto attacco a non arrendersi, ad alzare la testa, perché anche se per ora ci hanno tolto i nostri compagni, la battaglia non è finita: per loro e per chi lotta senza paura, diffondiamo la solidarietà.

DOVE DISTRUGGONO RICOSTRUIAMO.

QUANDO SGOMBERANO RIOCCUPIAMO.

QUANDO CARICANO RESISTIAMO.

QUANDO ARRESTANO NON PENSATE DI DIVIDERCI, DIVENTIAMO ANCORA PIU’ FORTI.

LIBER* SUBITO!

#standup4excuem

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