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Modena: 300 studenti vs banche e prefettura

Ricomincia la stagione delle lotte e ricomincia con 300 studenti che si riappropriano delle strade e delle piazze della città di Modena, urlando a grande voce che questa crisi non la pagano e non la pagheranno mai andando a colpire i simboli reale di questa crisi: banche e prefettura.

Nonostante la pioggia che ha caratterizzato tutta la prima parte della giornata, più di trecento studenti, al primo appuntamento all’interno di un autunno che si prospetta molto caldo, hanno sfilato per le vie di Modena, bloccando la città con il chiaro intento di dare un segnale forte a chi questa crisi l’ha creata. Difatti all’interno del corteo non sono mancati slogan e interventi andando a sottolineare l’importanza delle lotte che hanno caratterizzato lo scorso anno e

In due momenti distinti, al passaggio del corteo davanti alla sede dell’UniCredit e alla Prefettura è partito un fitto lancio di uva accompagnato dagli slogan arrabbiati degli studenti, lancio di uva come monito e segnale che questa crisi lo studente non la vuole pagare; non sono mancate le reazioni da parte della rete degli studenti di Modena, che pilotati da mani esterne si sono distaccati dal corteo e dissociati dalle azioni, mentre la polizia, anche oggi in gran numero, non ha mancato di alzare la tensione pronta con manganelli e scudi a reprimere un movimento saldo e compatto.

Queste azioni sono state accolte dagli studenti con applausi, ma non solo dagli studenti anche dalla gente comune, segno della forte rabbia che lo studente ha verso questa situazione di crisi, dando anche un segnale forte a chi ha voluto dissociarsi da questo tipo di pratica, pensando che la crisi sia ancora risolvibile con i canoni classici ma dando un ulteriore forte segnale alle forze dell’ordine, dimostrando la compattezza del movimento e il ripudio verso gli uomini in divisa.

La risposta a chi si è dissociato è arrivata dallo studente stesso, come detto plaudendo al lancio di uva e continuando nel percorso cittadino del corteo, che ha visto nuovamente toccare altri punti simbolo della città come il tribunale, simbolo della repressione che sta toccando gli stessi studenti, colpevoli solo di volere un futuro che sia diverso da quello che ci vogliono imporre.

La manifestazione si è poi conclusa all’interno di Piazza Grande, dove il corteo è entrato a suon di cori, con tutta la sua forza e rabbia, per poi dirigersi verso il Laboratorio S.Co.S.S.A. per un assemblea pubblica per organizzare la scesa a Roma il 15 ottobre, altra data fondamentale per questo avvio di lotte e conflitto.

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