Modena, la serrata della “Carpigiana”
Lunedì 4 Gennaio, rientrando dalle festività natalizie, i 38 operai della cooperativa di facchinaggio “Carpigiana Service”, hanno trovato i cancelli dell’azienda serrati e un dispiegamento di Carabinieri e Digos che ha impedito loro l’accesso, nel mentre l’azienda era stata totalmente svuotata dalle materie prime riconsegnate alla ditta Cbm, committente unica della cooperativa.
Da diversi mesi questa cooperativa è stata al centro di lotte sindacali portate avanti dal SìCobas. Inizialmente venne chiesto il rispetto del contratto nazionale dei facchini e in una trattativa la cooperativa accettò; successivamente contropropose l’assunzione come “metalmeccanici” senza però riconoscere l’anzianità di servizio. Con l’inquadramento degli operai come lavoratori metalmeccanici, la componente Fiom è intervenuta all’interno della mobilitazione.
Ieri, mercoledì 6 gennaio, un numeroso gruppo di lavoratori e solidali hanno presidiato l’ingresso dello stabile chiamando una conferenza stampa in cui si è denunciata l’umiliazione ricevuta e rilanciando un tavolo di trattativa per la riapertura ed il rilancio della struttura lavorativa.
Di seguito il comunicato scritto da compagn* del Collettivo Guernica di Modena:
Il Collettivo Guernica esprime la sua solidarietà soprattutto attraverso la partecipazione attiva nelle lotte degli operai coinvolti nella vertenza, come avvenuto nella mattinata del 6.
Crediamo che il messaggio politico di questo attacco sia evidente, dal momento che le aziende italiane stanno utilizzando cooperative spurie per evadere le tasse e sottopagare i lavoratori. Infatti in questo caso è ancora in corso la rivendicazione del mancato pagamento, oltre che della tredicesima e della busta paga di dicembre, del versamento di contributi per un totale di 180 mila euro.
A seguito delle rivendicazioni dei lavoratori la Cbm ha preferito perseguire una strategia volta al fallimento della cooperativa “La Carpigiana” ottenendo una condizione che, dal loro punto di vista, giustifica la serrata degli ultimi giorni.
Ci chiediamo se, almeno dal punto di vista della Fiom, ci sia un eccesso di fiducia rispetto ai tavoli di trattativa.
Riteniamo che questa lotta appartenga a tutti i settori sociali colpiti dalla crisi e che le nuove regole del lavoro stabilite dal JobsAct rendano ancora più problematiche le condizioni di tutti coloro che si affacciano al nuovo mercato del lavoro.
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