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Modena: le provocazioni della questura e la nostra solidarietà militante

Durante l’anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, dove nel 1950 vennero massacrati dalle forze dell’ordine giovanissimi proletari e operai, sono stati posti in stato di fermo 5 compagni e un compagno è stato colpito dagli arresti domiciliari.

Riteniamo l’iniziativa della questura di Modena una gravissima provocazione, in quanto alla repressione ha voluto aggiungere una sorta di firma politica, commemorando a modo suo la strage di cui i loro colleghi si macchiarono negli anni 50. Evento scolpito nella memoria collettiva di chi oggi si batte, in Emilia e altrove, contro le ingiustizie sociali e per la dignità degli sfruttati e delle sfruttate.

Esprimiamo solidarietà militante agli antagoniste e alle antagoniste modenesi colpiti dalla repressione per aver costruito importanti iniziative di lotta all’interno di un percorso collettivo che da questo autunno sta vedendo la partecipazione di migliaia di uomini e donne in tutta Italia pronti a sollevarsi per costruire l’unica grande opera di cui la nostra società ha bisogno: CASA, REDDITO, DIGNITA’. Anche da questo punto di vista riteniamo l’iniziativa della questura non solo una provocazione alla tenacia dell’antagonismo modenese, ma anche una provocazione grave contro un percorso di lotta che va consolidandosi in tante città d’Italia e che presto avrà nuove occasioni di farsi sentire con la forza adeguata… Bologna compresa, città a pochi chilometri da Modena…

Guai a chi ci tocca!

Se toccano un@ toccano tutt@!

Solidarietà militante ai compagni e alle compagne di Modena!

 

Lab Crash!

Collettivo universitario autonomo di Bologna

Collettivo autonomo studentesco di Bologna

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