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Modena: Nasce l’Ex Caserma Sant’Eufemia Occupata.

In quest’ultimo anno di autogestione e riappropriazione l’esperienza politica dello sportello sociale La Rage e della palazzina occupata di via Bonaccorsa 20, hanno avuto la capacità e la forza politica per poter uscire dalla proprie sedi fisiche ed entrare in contatto, stringendo relazioni, con quella componente sociale che vede nella precarietà e nell’impoverimento un’assurda condizione esistenziale.

Il peso politico e la funzionalità ricompositiva che la lotta è in grado di generare, se tatticamente e strategicamente chiara negli obiettivi, diventa funzionale all’innesco di processi trasformanti rispetto al reale come si è visto nel corteo meticcio e antifascista del 16 gennaio. Tale giornata ha ribadito che l’antirazzismo, l’antifascismo e l’antisessismo sono i cardini della nostra comunità; non tanto come virtù morali ma come pratiche quotidiane che segnano, vivono e percorrono ogni momento collettivo.

In una città capitalista come Modena che lentamente vede sempre maggiori contraddizioni nel suo tessuto produttivo e sociale, crediamo che, oltre allo stare concretamente al fianco dei lavoratori sfruttati che in questi giorni stanno bloccando le merci in varie aziende modenesi, siano necessarie pratiche che promuovano nuovi momenti di costruzione dal basso di ‘alterità’ rispetto al presente.

La gestione del patrimonio pubblico sfitto risponde a quelle logiche di mercato che puntano alla ristrutturazione di stabili vuoti, al solo scopo di lucrare sugli appalti instaurando un becero gioco al rialzo del canone locativo in virtù di un aumentato ‘prestigio’ del quartiere circostante.

Il problema abitativo nella nostra città non può essere affrontato destinando spazi che dovrebbero essere pubblici e utilizzabili dalla collettività, a banche e ad investitori privati, strizzando l’occhio a potenziali famelici riccastri stranieri,gonfiando le rendite di un capitalismo selvaggio che punta sempre più a creare separazione sociale e subalternità.

Una nuova occupazione a scopo abitativo nasce a Modena, la volontà è quella di rendere il percorso di lotta sempre più incisivo, in una città dominata dalla normalizzazione e in cui la repressione trova ampio margine di azione.

E’ arrivata l’ora di portare in ogni luogo di potere e di dominio le istanze di quella componente sociale meticcia che non stà più a guardare passivamente e che inizia a camminare e lottare insieme al grido di ‘CASA REDDITO DIGNITA”.

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