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Modena si prepara verso il 15…e oltre report asse cittadina Guernica

 

Più di 50 persone si sono confrontate e hanno dibattuto per due ore abbondanti su quello che sta avvenendo a livello internazionale e nazionale, tra cui i comitati promotori del referendum sull’ acqua, il partito di alternativa comunista, Alkemia, la Critical mass di Modena studenti universitari ma anche molti cittadini fermatesi per assistere alla discussione, cercando di confrontare quelle che sono le varie proposte politiche e le possibili soluzioni per abbattere questo sistema e la crisi, facendo uscire diverse posizioni, il tutto terminato con la voglia di ripetere esperienze di confronto che il Guernica ha inaugurato.

 

Dalla discussione è emersa la chiara volontà di abbattere la crisi, dare un segnale forte a chi questa crisi l’ha creata: potere finanziario e politico; ma soprattutto da parte di tutti è emerso il fatto che la giornata di sabato non sarà un punto d’arrivo ma sicuramente uno dei tanti passaggi intermedi all’interno di questa stagione di lotte, per costruire quel percorso che vada ad abbattere una governance politico-finanziaria incapace di affrontare questa crisi e che non si regge piu’ in piedi.

 

Sottolineiamo proprio la proposta avanzata dal Guernica: se tutto deve fallire allora che tutto fallisca. Proprio da qui dobbiamo ripartire, urlando a grande voce che il debito non lo paghiamo nella speranza che tutto fallisca, per ripartire da zero.

 

Una cosa è certa, giorno dopo giorno anche nella piccola Modena, città abituata ad un certo modo di fare politica, le certezze politiche di una classe dirigente modenese, stanno cadendo di fronte alle iniziative messe in piedi dal basso, che partono dalla gente per la gente, in questo caso il Guernica, con la campagna “Guernica alla conquista dello spazio” sta portando alla luce in città una serie di contraddizioni ma allo stesso tempo la nascita di innumerevoli comitati, con persone che si mettono in prima persona in gioco, contro le scelte politiche-finanziare di questa giunta.

 

Per questo diciamo che la nuova stagione di lotte che ci prospetta, non è una ripresa delle lotte ma è il continuo delle lotte messe in piedi dallo scorso anno lotte che hanno visto giornate con picchi di conflitto molto elevato come possono essere stata la giornata del 14 dicembre o le varie giornate che hanno visto l’occupazione di stazioni e autostrade. Per questo dobbiamo parlare di continuità delle lotte perché non ci siamo mai fermati e mai ci fermeremo.

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