Modena 9 gennaio: la memoria di ieri vive nelle lotte di oggi
Per il secondo anno consecutivo il 9 gennaio si svuota della retorica istituzionale del ricordo utile esclusivamente ai fini elettorali.
Un folto corteo di un centinaio di persone è partito dal campo sportivo della Crocetta, quartiere storico di Modena, per dirigersi verso il cippo dedicato ai lavoratori uccisi per mano della Polizia di Scelba nel 1950.
(per la storia completa di ciò che accadde quel giorno riportiamo questo interessante articolo: Modena, 9 gennaio 1950: uccisi 6 lavoratori )
Una prima azione di avvicinamento era stata compiuta ieri sera con l’accensione di numerosi fumogeni all’interno del complesso delle ex Fonderie abbandonato da decenni e con uno striscione calato dal tetto che riportava ‘La memoria di ieri vive nelle lotte di oggi’, mentre un artista del collettivo Fx eseguiva un’opera prontamente rimossa in mattinata dagli agenti della Digos prima dell’arrivo del sindaco alla commemorazione ufficiale.
Dopo la durissima lotta condotta davanti ai cancelli di Italpizza lo scorso dicembre, il sindacato SiCobas di Modena ha massicciamente partecipato alla manifestazione, assieme al coordinatore nazionale Aldo Milani che ha deposto un mazzo di fiori sul monumento dedicato ai sei operai uccisi.
Comitati in difesa dell’ambiente sono scesi in piazza in questo freddo gennaio a testimonianza della loro esperienze di lotta contro il consumo di suolo e la speculazione edilizia, portata avanti a Modena nell’ultimo anno e mezzo.
Notevole la partecipazione di giovanissimi ragazzi e ragazze modenesi, segno di come di ciò che successe 69 anni fa, sia ancora viva e bene iscritta nella memoria, una memoria di parte che nella lotta e nella solidarietà trova i propri valori fondanti.
Per il secondo anno di fila il 9 gennaio è stato strappato dalle mani della governance modenese, sempre più in crisi ed è tornato a essere storia di movimento, storia di parte, storia nostra.”
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