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Morire di sfratti. Una donna si suicida nei Paesi Baschi

Dopo il suicidio della donna, diversi collettivi sociali e sindacali hanno convocato per questa sera a Barakaldo una manifestazione. Il corteo partirà dal Palazzo di Giustizia, luogo al cui interno vengono esaminati quotidianamente casi di decine di famiglie che successivamente vengono buttate fuori dalla loro abitazione. Nel secondo trimestre di quest’anno 79 famiglie hanno subìto uno sfratto esecutivo, dati che indicano il 36% in più rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Dall’inizio dell’anno, un totale di 331 famiglie sono state private della propria casa, dati che vanno ad aumentare non certo per casualità ma come conseguenza dei tagli imposti dalle diverse amministrazioni che non fanno altro che aumentare la precarietà e l’emarginazione sociale a grandi fette della popolazione.

Il suicidio di oggi si è verificato all’indomani delle dichiarazioni dell’avvocata generale del Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea -Juliane Kokott- secondo la quale la legge sugli sfratti in Spagna è abusata e viola la normativa europea. Ma a dettare legge è ancora un sistema economico finanziario fatto di banche e speculazioni che certo non si cura di lasciare famiglie in mezzo a una strada né se c’è chi, per una casa, ci muore.

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