Nantes, giovane di 22 anni ucciso da un poliziotto. Rivolte in città
Si chiamava Bubakar, ha perso la vita ieri sera a Breil, quartiere popolare a nord di Nantes, per un colpo sparato dalla polizia senza motivo durante un controllo. Si sono susseguite delle rivolte nel quartiere per tutta la notte.
« Era già immobile, il poliziotto è arrivato, gli ha tirato un colpo a distanza ravvicinata. Gli ha messo una pallottola al collo dopo che lui era già immobile e non poteva già far nulla. [La polizia] girava in macchina per quartiere, cercavano di catturare qualcuno e di colpo lo hanno visto, il poliziotto ha perso il suo sangue freddo e ha sparato. Non hanno nemmeno cercato di assisterlo per il primo soccorso, non hanno fatto nulla[…] Ha perso la vita davanti a me. Non c’erano CRS feriti » Sono le parole di un testimone dell’omicidio riportate da Nantes Révoltée.
La rabbia nella notte è esplosa a Breil, ma anche nei quartieri vicini di Malakoff e Dervallières. Le proteste sono state dure, con auto incendiante ed edifici pubblici danneggiati: a Dervaillerès sono stati incendiati il Municipio e la Casa delle associazioni. Gli scontri fra gruppi di giovani e la polizia sono durati fino a stamani, barricate e molotov sono state usate per cacciare gli schieramenti che accerchiavano le zone.
Le dichiarazioni della polizia cercano in qualche modo giustificare l’assassinio dichiarando che il giovane, avendo un mandato di arresto per traffico di stupefacenti, sarebbe stato ricercato: avrebbe quindi cercato di fare retromarcia per scappare colpendo un agente al ginocchio. Ma le testimonianze dei testimoni oculari divergono da quelle della polizia. Sottolineano che il ragazzo era impossibilitato a fuggire e non avrebbe ferito nessuno facendo marcia indietro.
Gli abitanti dei quartieri sottolineano come non sia la prima volta che la polizia uccide e usa la violenza gratuitamente. « Cosa volete?[…] la collera è lì. Deve uscire la verità sulla sua morte ».
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