No Tav, perquisizioni per intimorire il movimento
“Un autogol”, dice Alberto Perino leader del Movimento No Tav dopo aver subito la perquisizione, ordinata risieme ad altri 65 – tra cui l’esponente del Centro Sociale Askatasuna Giorgio Rossetto e il rappresentante del Coordinamento Antinucleare Damiano Piccione – dal giudice Caselli con il preciso intento di scompaginare la resistenza in Val di Susa.
Il movimento No Tav, rappresentativo di tutta la Val Susa se lo aspettava, in ogni momento topico del conflitto l’autorità giudiziaria interviene a gamba tesa per sparigliare i rapporti di forza, tutti favoravoli alla popolazione residente. Mentre il ceto politico inadempiente e supino ai diktat clientelari, ancora pensa che con questi mezzucci, con la meschinità dell’azione repressiva, di superare l’ostacolo della sovranità popolare.
NO PASARAN ! SIAMO TUTTI NO TAV !! QUESTO ABBIAMO GRIDATO IN TUTTE LE PIAZZE D’ITALIA DOPO LA MERAVIGLIOSA VITTORIA REFERENDARIA DEL 13 GIUGNO ! DOVETE PERQUISIRE 27 MILIONI DI NO TAV, LA MAGGIORANZA DEL POPOLO ITALIANO!
Incondizionata solitarietà, sostegno e impegno , ai perquisiti e resistenti No Tav.
Confederazione Cobas
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