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Occupato un nuovo appartamento vuoto in provincia di Modena

Una scelta importante di lotta, per denunciare pubblicamente la situazione della loro famiglia ma sopratutto per denunciare il problema abitativo che sta avvolgendo la nostra provincia.

Importante apprendere dalla parole della ragazza che abbiamo incontrato, sapere che la volontà è quella di lottare fino a quando non si arrivi a una soluzione positiva per la famiglia.

Proprio così lottare, perché sono state fatte a ora, numerose promesse puntualmente disattese o infrante;

Nella speranza di far emergere il problema, all’atto dell’occupazone pur avvisando la forza pubblica del gesto, non hanno trovato tavoli di discussione o proposte serie trovare una soluzione, ma solo denunce penali e ultimatum di sgomberare la casa.

Dall’occupazione a oggi l’avvocato d’ufficio, si è limitato di ribadire alla famiglia che li difenderà al processo e niente più, mentre gli assistenti sociali hanno messo sul tavolo una sola rata d’anticipo per un eventuale affitto, lasciando di fatto la famiglia nelle stesse condizioni di prima.

Ripartire da qui per ritornare nelle piazze e nelle strade per rivendicare con le lotte di riappropriazione quello che ci appartiene e quei diritti  dalla governance di questo paese dove garantirci come: il diritto alla casa.

 

comunicato PrendoCasa Modena:

 

Nuova occupazione di un appartamento vuoto all’interno della nostra provincia.

Vignola non è nuova a questi episodi, già alcuni anni fa diverse famiglie si sono mobilitate per quello che deve essere un diritto garantito: la Casa.

Una madre e una figlia maggiorenne, studente, hanno deciso di mettersi in gioco e occupare un appartamento, vuoto da oltre 5 anni targato ACER ( Edilizia popolare), ente di nostra conoscenza. Un appartamento all’interno di un complesso residenziale di totale edilizia popolare.

Nella stessa palazzina dell’appartamento occupato ci sono altri 5 appartamenti vuoti e volutamente lasciati vuoti, per la stessa logica che viene portata avanti nel comune di Modena e dalla stessa acer, lasciarli vuoti per creare speculazione. Gli stessi che si fanno belli dietro protocollo provinciale antisfratti che serve solo a fare pubblicità a chi lo ha firmato.

Gli stessi occupanti hanno chiamato, per denunciare la loro situazione, carabinieri e vigili urbani, con il risultato che invece di trovare soluzioni e mettersi a sedere ad un tavolo per trovarle, sono state denunciate e ottenuto un ultimatum di 15 giorni per sgomberare l’appartamento.

Ancora una volta sono stati chiesti diversi incontri con il comune e i servizi sociali, ma nonostante effettivamente alcuni incontri fatti si sono sentite le solite risposte e soluzioni che non danno reali soluzioni al problema della casa e alle famiglie stesse.

In tutto questo si è registrata una forte solidarietà da parte degli inquilini della palazzina, una solidarietà che ha visto aiutare la famiglia occupante con cibo e mobilio per sostenere la vivibilità all’interno della occupazione.

E’ con questo spirito che anche noi come Prendo casa Modena sosteniamo questa occupazione perché è importante continuare a dare un segnale forte contro le politiche abitative della governance della nostra provincia, cambiano le pedine e gli interpreti ma non cambiano le soluzioni.

Riteniamo che sia ora di dare delle risposte serie alla crisi che sta lentamente ma in maniera inesorabile divorando la nostra società, e se la governance non è in grado e non vuole trovare risposte, allora ben vengono lotte di riappropriazione di tutto quello che ci appartiene, non solo sotto l’aspetto abitativo, ma in un complesso più ampio di lotte di riappropriazione sul mondo del lavoro, nel mondo della scuola e nella vita di tutti i giorni.

PrendoCasa Modena

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