InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nuove voci di sgombero per il Guernica

I quotidiani locali hanno ripreso la notizia con grande enfasi, senza leggere tra le righe ciò che in quella conferenza stampa è emerso. Le parole del Questore suonano più come un rimprovero alla giunta che una vera e propria minaccia di sgombero: ciò che è emerso è che il lavoro di monitoraggio del Guernica da parte delle FdO ha confermato che quello spazio è un punto di aggregazione forte di questa città, attraversato da giovani, famiglie e minori, e che la procedura di sgombero non può essere trattata come semplice questione di ordine pubblico.

 

Ci sono alcuni concetti interessanti da estrapolare da questa vicenda.

Il primo è che ancora una volta chi governa questa città si sottrae alle proprie responsabilità. Dopo più di tre mesi dall’occupazione, avvenuta a seguito di una parade notturna partecipata da centinaia di cittadini, nessun personaggio politico riconducibile all’amministrazione comunale si è espresso su uno spazio che sin dal primo giorno di vita è stato partecipato, vissuto e costruito da tantissimi giovani, lavoratori, studenti, precari e disoccupati. Uno spazio che è divenuto punto di riferimento cittadino fin da subito e che ha messo in piedi progetti e laboratori che dimostrano la validità e le ampie basi sociali del progetto Guernica.

Un esempio fra tanti è lo skate park coperto ed interno al Guernica. Su questo progetto, auto costruito ed autogestito, ci si aspettava una qualche dichiarazione dall’assessore alle politiche giovanili, interpellato frequentemente dal gruppo di ragazzi che frequentavano i ridicoli spazi che il comune riservava a skate e bmx, che stanchi di non ricevere risposte hanno costruito il loro progetto dentro al Guernica.

Altro esempio sono le serate di socialità, la riapertura del Guernica, dopo la chiusura “forzata” per rendere accogliente lo spazio, ha contato in tre giornate il passaggio di più di 2000 persone.

Può la politica modenese ignorare tutto ciò?

Può continuare a negare la corrente elettrica, che permetterebbe una maggiore sicurezza per l’attraversamento del luogo da parte di tante cittadine e tanti cittadini modenesi?

Ci viene da pensare che assessori e consiglieri dell’amministrazione comunale non siano assolutamente in grado di elaborare una exit strategy ai problemi ed alle contraddizioni che il Guernica pone tutti i giorni in città.

Dobbiamo dedurre che per quanto riguarda le politiche giovanili, in questa città, comandano Questore e Prefetto e, di tanto in tanto, il capo della Polizia Municipale, quando si tratta di applicare decreti liberticidi e proibizionisti.

Altro aspetto importante, con il quale nessuna componente politica organizzata è in grado di misurarsi, è il ruolo di ricomposizione sociale che svolge il Guernica: pensiamo ad esempio ai due incontri di Occupy Modena su crisi e movimenti, partecipati da tanti cittadini di diversa provenienza politica e sociale; quale altro luogo d’aggregazione modenese è in grado di produrre incontri di quel profilo? La risposta è: nessuno. Nessuno è in grado di svolgere questa funzione in città, perché nessuno è dentro alla città e ai suoi problemi come lo è il Guernica.

 

Infoaut_Modena

 

Riportiamo sotto il comunicato stampa del S.A.O. Guernica:

Come Spazio Antagonista Occupato Guernica vorremo entrare nel merito della conferenza stampa congiunta del prefetto e del Questore di ieri.

La prima cosa che ci fa riflettere è come si continui a parlare del Guernica ponendola solo come problema di ordine pubblico e del suo possibile sgombero, a fronte della denuncia della proprietà, nonostante lo stesso questore riconosce la valenza sociale e aggregativa del Guernica all’interno della sua occupazione, sottolineando come lo spazio occupato non sia il problema principale di Modena. La conferenza stampa congiunta di questura e prefettura mostra ancora una volta e in tono maggiore come i problemi della città vengano demandati dalla giunta PD e dalla politica modenese alla forza pubblica.

Giunta e politica locale che continua nel suo silenzio rispetto al Guernica ma che prima o poi dovranno rispondere alle centinaia di persone che stanno attraversando il Guernica, anche in questi giorni, dove abbiamo deciso di sospendere le serate per rendere il centro sociale ancora piu’ accogliente e sicuro. Ma soprattutto a fronte di un eventuale sgombero la stessa politica dovrà rispondere e fare i conti con quella solidarietà, aggregazione e progetti che si sono creati intorno al Guernica. Inoltre siamo certi che proprio tutta questa solidarietà e aggregazione che si è creata intorno al Guernica renderà vita difficile all’eventuale sgombero perché il Guernica è ora mai parte integrante della città, perché la particolarità di questa occupazione, la quinta, è che non sono stati i soliti ragazzotti a portarla avanti ma un corteo di oltre 400 persone, che sono aumentate nel tempo e che stanno portando avanti tutti i progetti nati cresciuti all’interno dello spazio occupato; per questo siamo sicuri che a fronte di uno sgombero tutti i soggetti protagonisti di questa occupazione faranno sentire la loro voce.

Torniamo alla ribalta, come detto, sui media locali perché si parla di un eventuale sgombero del Guernica, abbiamo rimarcato il silenzio della giunta e della politica modenese in merito al Guernica, un silenzio che respinge al mittente sempre la nostra volontà di trovare una soluzione per l’assegnazione di uno stabile , poi leggiamo sui giornali, riportiamo un esempio preso dal manifesto del 4 dicembre (http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20111204/manip2pg/03/manip2pz/314440/) , di come nel resto d’Italia le giunte del Pd riconosco ed assegnino spazi ai centri sociali, in questo caso si parla di Genova ( per quanto riguarda l’articolo) ma anche la vicina Bologna. Proprio in quest’ ultima città si vede il tentativo ma anche già soluzioni per l’assegnazione dei posti occupati, ma soprattutto e, ne è un caso una delle ultime occupazioni nella città felsinea, dove al posto occupato viene assegnata la luce da Hera, la stessa Hera che nega la luce al Guernica.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

GuernicaModenaspazi sociali

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Il 17 ottobre, il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio. Il testo “bollinato” sarà discusso alle camere tra novembre e dicembre, con un “tesoretto” per gli emendamenti della risibile cifra di 100 milioni, in attesa del via libera prima di Natale.  Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aria frizzante. Un punto di vista dalla provincia sulla marea del «Blocchiamo tutto»

Riprendiamo questo ricco contributo di Kamo Modena, in attesa dell’incontro di questo weekend a partire dalla presentazione del documento «La lunga frattura»

Immagine di copertina per il post
Formazione

Senza dargli pace

In un mondo che scende sempre più in guerra, il problema che si pone è come rompere la pace che l’ha prodotta. da Kamo Modena «Senza dargli pace». È l’indicazione di metodo che ci consegna la lunga tradizione di lotta degli oppressi nel difficile movimento a farsi classe, tra sviluppo di autonomia e costruzione di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Due anni di carcerazione domiciliare per Enrico, referente sindacale del SI Cobas di Modena

Carcerazione domiciliare di due anni per il referente del sindacato in lotta Si Cobas di Modena, Enrico Semprini, esponente anche della redazione di Radio Onda d’Urto Emilia Romagna. Tale disposizione riguarda una condanna collegata alle lotte No Tav e una per un’iniziativa antifascista a Modena. A Enrico Semprini non è stato consentito di accedere a pene alternative alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.