Oltre diecimila persone sono sfilate oggi con le bandiere NOTAV e con gli amministratori su mulattiere e sentieri fra Giaglione e Chiomonte, girando attorno al fortino di filo spinato e reti che, dal 27 giugno è stato insediato nel cuore della valle di Susa per “difendere” un cantiere che non c’è.
Nonostante la campagna di criminalizzazione in atto contro il movimento NOTAV messa in atto da giornali, TV, presunti imprenditori capaci solo di chiedere pubblico denaro per il proprio tornaconto, politicanti nazionali e locali appartenenti al partito trasversale del cemento, oggi i Valsusini hanno ancora una volta dimostrato la volontà di opporsi al TAV e al conseguente sperpero di pubblico denaro.
E’ stato quindi ribadito che la resistenza continua in modo determinato e pacifico, nonostante le migliaia di gas asfissianti tirati da settimane ad altezza d’uomo dalle cosiddette forze dell’ordine contro la popolazione e nonostante le denunce e le perquisizioni intervenute a danno di alcuni militanti.
L’opposizione al TAV è anche la difesa degli interessi di tutti gli italiani onesti, che vedono portare via dalle loro tasche, con la finanziaria di oggi, altro denaro destinato alla salute, alla sicurezza del territorio e alla scuola, e che rischiano di vedersi ulteriormente derubati dai costi insostenibili di un’opera inutile e dannosa come il TAV.
NOTAV, una garanzia per il futuro
A cura dell’ufficio stampa del movimento NOTAV
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