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Ondata di occupazioni in Spagna

A Barcellona il caso più significativo è l’Edificio 15o, occupato dopo una massiccia manifestazione del movimento 15M lo scorso ottobre. La palazzina si trova nel quartiere Nou Barris, uno dei più colpiti dalla crisi, dove la disoccupazione tocca il 40 per cento e i pignoramenti di case di cittadini insolventi sono all’ordine del giorno.

In Spagna si vedono concretamente gli effetti della crisi: sono sempre di più le persone che, perdendo il lavoro, non possono pagare gli affitti o le rate del mutuo vanno incontro a sfratti e pignoramenti da parte delle banche.  Nei primi sei mesi del 2011 nella capitale, secondo i dati del Consiglio Generale del potere giudiziario, sono state pignorate 5.225 case. Di fronte a questa situazione manca completamente una risposta politica da parte delle istituzioni, così si sono sviluppati processi di lotta ed autorganizzazione dal basso dove ha contato, in termini di soggettività, quanto sedimentato durante le acampadas. Gli edifici occupati erano sfitti, di proprietà dell’amministrazione pubblica, delle banche e delle finanziarie che si basano sulle speculazioni edilizie. Queste occupazioni stanno riscuotendo grande attenzione e successo nell’opinione pubblica spagnola, solidarietà diffusa che si dimostra anche con la popolazione dei quartieri interessati che regala mobili e quanto possa essere utile per gli occupanti.

Il rifiuto di pagare la crisi e la lotta ai meccanismi del debito sta cominciando a incarnarsi nella realtà, oltre gli slogan.

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